Lucrezia de Domizio in Difesa della Cultura
“Abbiamo il dovere di mostrare al mondo ciò che siamo stati capaci di fare nella e della vita con la nostra energia libera e creativa”. Joseph Beuys
Quattro chili e mezzo, 840 pagine per cinque capitoli. Lettere, interventi e le foto che testimoniano momento per momento il lavoro che l’artista tedesco ha svolto in Italia negli ultimi anni della sua vita: Lucrezia de Domizio ci ha abituati a testi ciclopici, ma in questo caso supera se stessa, con il volume dal titolo immediato, definitivo: BEUYS, e si conclude la ricerca analita dell’autrice e critica militante, iniziata molti decenni fa.
L’operazione ha un valore epocale perché comprende alcune cronologie della vita e dell’opera di Beuys e costituisce una testimonianza concreta di una ciclica, quasi quotidiana frequentazione e partecipazione, allo sviluppo teorico e pratico dell’arte di uno dei più grandi artisti del dopoguerra europeo.
Dopo cinquanta anni e cinquanta libri pubblicati, la De Domizio riesce ancora a stupirci, anche perché ha ancora in serbo delle sorprese editoriali per i prossimi anni che, per un Grande Signora di oltre 89 anni (lo possiamo dire senza essere scortesi, perché della sua età ne ha fatto un vezzo) sembra comunque fuori dal comune.
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Le immagini fotografiche di Buby Durini rappresentano una meravigliosa fonte di approfondimento alla lettura del testo. Discussioni, creazioni si opere e di multipli, incontri e mostre si susseguono cronologicamente dando al volume una possibilità di lettura trasversale e temporaneamente differita.
Conosciamo il rapporto simbiotico tra i coniugi Durini e Beuys, che va oltre la loro condizione di Gallerista la prima e, grande fotografo il secondo, ed entrambi importanti collezionisti, capaci di trasformare il palazzo avito in un museo privato tra i più importanti del Paese, nel “minuscolo paese” di Bolognano, in Abruzzo.
La storia racconta che l’artista rimase folgorato dalla vista del borgo abruzzese e volle stabilire un suo studio per trovare un rapporto significativo con la natura, con l’agricoltura e con quella dimensione arcaica che sono alla base del suo lavoro, da quel passato nasce un’idea di futuro eco-compatibile ancora attuale.
“La poesia è il reale, il reale veramente assoluto. Questo è il nocciolo della mia filosofia. Quanto più è poetico, tanto più è vero”.
Novalis
La natura è al centro del suo lavoro da tempi non sospetti, se fonda i verdi (Grunen) è solo perché comprende che la politica può intraprendere solo quella strada fenomenologica e sociologica e l’agricoltura sarà un’ideale artistico e culturale mai dimenticato, negli ultimi disegni prima della morte, rimangono le idee per un’idea di coltivazione attraverso elicotteri.
“Dobbiamo seguire i concetti del nostro maestro Joseph Beuys. Dobbiamo collaborare tutti insieme in libera solidarietà per i Diritti Umani, per le Disuguaglianze, per la difesa dell’Uomo e la Salvaguardia della nostra Madre Natura, tentando di costruire una nuova società. Per il Bene Comune. Per il miglioramento dell’Umanità. Ora spetta a noi tutti tenere accesa la fiamma”.
Lucrezia De Domizio Durini
Un impegno culturale che nasce dai suoi studi nell’ambito della botanica, piante ed essenze per lui sono il fulcro della sua emozione artistica, che sfocerà nel grande progetto “Difesa della Natura”, il cui titolo programmatico ci rimanda a decenni di ricerca e di attenzione per lo stato drammatico dell’eco-sistema, e se pensate che Beuys è scomparso nel 1986, possiamo capire la sua naturale vocazione a “vedere il furo con grande anticipo. Questo testo è un’enciclopedia e un viatico per il tempo presente e per i tempi futuri, un compendio sulla bellezza e la “felicità del vivere” in armonia col mondo e con la Natura, e già solo per questo dovremmo essere grati all’Artista e all’Autrice, perché riesco a donarci speranza e forza, argomenti concreti per difenderci da una contemporaneità che ci è sfuggita di mano.
“Noi piantiamo gli alberi e gli alberi piantano noi, poiché apparteniamo l’uno all’altro e dobbiamo esistere insieme”
Joseph Beuys. Beuys. Lucrezia de Domizio Durini. 2024, Edizioni Il Quadrante
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