Palazzo Poste a Verona, progettato da Ettore Fagiuoli negli anni ’20, rinasce grazie a un’iniziativa residenziale all’insegna dell’arte e del design.
Nel cuore della romantica città di Romeo e Giulietta, si erge maestoso una storico palazzo memore degli agli anni venti, progettato da Ettore Fagiuoli, architetto della sede della Banca d’Italia in via Cordusio a Milano, in collaborazione con Broggi e Nava, e del campanile per il Duomo di Verona realizzato nel 1927.
La memoria storica ce lo consegna con il nome di “Palazzo Poste”, esempio d’ispirazione manieristica e barocca, capace di esprimere contemporaneamente decoro e sobrietà. In questi ultimi anni ha conosciuto una nuova giovinezza, frutto dell’ambizioso progetto di restauro e trasformazione a cui è stato sottoposto.
Per consolidare lo stretto legame dello storico palazzo con l’arte è stata esposta la leggendaria e misteriosa opera Il Bambin Gesù delle Mani del Pinturicchio, raccontata da Andrea Margaritelli, presidente della Fondazione Guglielmo Giordano proprietaria dell’opera.
Sempre negli stessi spazi durante la cerimonia di apertura è stato esposto il capolavoro del maestro Giorgio de Chirico “«La commedia e la tragedia» dipinto nel 1926 e riconosciuto tra i più alti esempi di arte metafisica.
L’attenta attività di recupero intrapresa da Abitare Co., società specializzata nell’intermediazione immobiliare, lo ha portato ad assumere un nuovo ruolo e posizionamento nell’immaginario comune dei cittadini veronesi e non solo.
La model home, il più prestigioso degli appartamenti, si veste di un parquet Listone Giordano di alta sartoria realizzato su misura, da Bordoni Tuttoparquet, in Heritage Siena Filigrana con una posa particolare “a pettine” che incrocia sapientemente tagli verticali ed orizzontali.
A collaborare per riposizionare il building nell’immaginario comune come nuova residenza, ora di proprietà del fondo Aquileia Capital Services, anche Milano Contract District, la prima Interior Design Platform al mondo, insignita della Menzione d’Onore all’edizione 2018 dell’ADI Compasso d’Oro, che ha curato il servizio di interior design con un pacchetto esclusivo di prodotti e servizi che si sono spinti fino all’art direction ed il progetto dello showroom che è stato realizzato da Tecma Solutions.
Un’iniziativa che porta alla rinascita dello storico edificio attraverso la proposta di venti unità abitative, uniche ed esclusive nel loro genere. Le nuove residenze si compongono di plurilocali con terrazzo e particolari altane private, fino ad appartamenti di piccolo taglio, adatti ad un target di investitori, tutti su misura, personalizzabili e con servizi innovativi che vanno dalla Conciergerie, alla Spa e alla Palestra, offendo anche spazi di Co-working e un’area di Food & Delivery Storage a disposizione dei futuri residenti.
“Il mercato immobiliare di Verona ha registrato lo scorso anno una crescita del 5,2% di compravendite, sintomo di un territorio vivace, che deve però fare fronte, in particolare per gli immobili di fascia alta, ad una domanda sempre più esigente – ha dichiarato Giuseppe Crupi, amministratore unico di Abitare Co. – I nuovi appartamenti di Palazzo Poste rispondono all’evoluzione delle abitudini di acquisto, offrendo non solo gli ultimi trend dell’interior design di pregio, sempre più protagonista, ma un’ampia gamma di servizi unici ed esclusivi, pensati per venire incontro alle richieste degli acquirenti e del loro stile di vita, con l’obiettivo di dare il massimo comfort abitativo”.
“Dopo Milano, Roma e Torino, portiamo il know how e l’expertise di Milano Contract District anche a Verona in un progetto di riqualificazione iconico per il capoluogo veneto – ha dichiarato Lorenzo Pascucci, CEO di MCD – Milano Contract District, con la sua offerta di prodotti e servizi esclusivi, ha saputo anche in questo caso incontrare l’esigenza del committente, attraverso un processo integrato di studio e di soluzioni che ha consentito di riposizionare sul mercato un edificio di grande pregio e storia partendo dall’interior design.”
Tra i brand partner di MCD che aderiscono al progetto, Gessi, Fontanot, Listone Giordano, Florim, Lualdi, Lema e Flos.
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