Abbiamo ammirato le sue foto di architettura, attraversato in sua compagnia l’Iconic Pantheon Hotel di Roma (progettato dallo Studio Marco Piva); sfogliando virtualmente i suoi scatti ci siamo arrampicati sulla vetta della Nuvola Lavazza per godere dall’alto del complesso industriale rigenerato da Cino Zucchi e sorseggiare Torino da un’insolita visuale zenitale.

Andrea Martiradonna si è calato emotivamente nel progetto di Laboratorio Noivoiloro di Ifdesign (Premio In/Architettura 2020); dando un volto al centro socio-educativo dedicato alla cura delle persone diversamente abili; dove l’architettura è al servizio dell’essere umano e del suo riscatto, attraverso la “progettazione di” attività collettive orientate all’apprendimento ed avvicinamento all’autonomia.                    

Lavazza Headquarters | Photo credits Andrea Martiradonna
Lavazza Headquarters | Photo credits Andrea Martiradonna

Il passato recente, tanto da essere presente, è quello su cui si allunga l’ombra scura della pandemia che ha dato vita ad un progetto di ricerca del tutto personale: fotografare Milano, i suoi luoghi di passaggio, gli spazi del traffico permanente e del transito temporaneo (porte, piazze, stazioni) di un flusso umano in perenne movimento, per rivelarne il vuoto, l’assenza, il “toglimento” dell’in sé come direbbero gli “idealisti”. Una Milano bellissima ed indolente, solitaria, malinconica ma pur sempre viva (dove la presenza di un unico essere umano si traduce in linguaggio metafisico del bianco e nero, e la sagoma di un’anonima schiena è quella dell’autore).

Andrea Martiradonna, fotografo, architetto (in quest’ordine) è nato a Milano nel 1965; si laurea in Architettura al Politecnico con una tesi che preconizzava alcuni aspetti della sua attività di là da venire: archiviazione e elaborazione elettronica di immagini di archittettura. Il suo professore Andrea Bruno (il progettista che si è occupato di Rivoli a Torino) gli lascia carta bianca ed il progetto mediale che ne deriva lo entusiasma.

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Ha appena il tempo di laurearsi, che deve rispondere alla chiamata, senza diritto d’appello, del grande Italo Lupi per la rivista Abitare. E’ lui ad affidargli la sua prima missione da reporter a Montecatini; un grande trampolino di lancio (la chance di una vita) e quell’esperienza segnerà il solco di un cammino professionale e di sperimentazione in continua crescita.

Un’identità riconoscibile la sua, che sa adattarsi al cambiamento della luce e al passare del tempo pur mantenendo una propria coerenza stilistica; si confronta con una committenza eclettica, il perno fisso è l’architettura ma intorno ruota il mondo della moda, design, editoria, produzione aziendale e arte!

The Pantheon Iconic Rome Hotel | Photo credits Andrea Martiradonna

Le sue opere fotografiche si nutrono di un certo rigore geometrico (pur azzardando angoli e scorci meno convenzionali e un utilizzo convinto del grandangolo anche per gli interni), di un’armonia delle forme e dal continuo e fuggevole dialogo con la luce (non sempre si può aspettare la luce perfetta – ci confessa – bisogna adattarsi a quella che c’è). Una  materia intangibile, sempre presente, anche in giornate come quelle invernali che sfida il bianco. E’ solamente in relazione e integrata, in simbiosi totale con lo spazio, senza doverci preoccupare della sua origine o della sua destinazione.

La sua capacità di cogliere l’anima e distillare l’essenza delle “opere del costruito” di fronte alle quali piazza la macchina, lo ha reso internazionalmente celebre, sfidando lo scorrere del tempo e il passare delle mode. Riconosciuto, ad oggi, come punto di riferimento e “terzo occhio” scelto da prestigiosi studi ed aziende (con le quali è essenziale che scatti una scintilla, sin dall’inizio, e s’instauri un rapporto di empatia, che può sfociare in amicizia. Altrimenti niente da fare, è impossibile portare avanti un qualsiasi incarico professionale per il nostro spirito libero), ne citiamo solo alcuni: Park Associati, +Arch, Cassina, B&B, Armani Casa, Dolce & Gabbana, per immortalare luoghi, spazi, volumi e vuoti da loro e per loro disegnati.

The Pantheon Iconic Rome Hotel | Photo credits Andrea Martiradonna

Nell’ultimo periodo – ci racconta – è stato catturato da un nuovo interessante progetto fotografico, che potremmo intitolare “diari di cantiere”, in cui il suo occhio è chiamato a testimoniare la nascita, crescita e maturazione di importanti opere edilizie in un lasso temporale piuttosto lungo (circa due anni) e questo gli ha permesso di tornare ai suoi ritmi e vivere il suo tempo.

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Ci giungono – da un tempo passato – ritratti in bianco e nero da cui promana tutto il fascino della natura ed elementi semplici e primitivi quali semi, fiori e piante (si tratta della mostra Nature d’Ombra, e altri lavori esposti presso la Galleria Jannone di Milano e la Thomas Masters Gallery di Chicago) diventano i soggetti-protagonisti del suo sguardo incantato. 

Lavazza Headquarters | Photo credits Andrea Martiradonna

Alla domanda: quale scatto d’architettura desideri realizzare nel 2021? In un futuro ormai prossimo, Andrea sogna di potersi dedicare allo scatto “perfetto” di architetture incastonate in paesaggi montani, piccole gemme progettate dall’uomo in armonia con la natura e il paesaggio circostante (il pensiero vola alle opere di Peter Zumthor). E noi glielo auguriamo!

Si ringrazia Andrea Martiradonna.


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