JOUIN MANKU

Immerso in un paesaggio di dolci colline, un luogo privilegiato dove apprezzare la ricchezza del territorio e celebrare la cultura del vino. La tenuta dello Château de Ferrand, una delle più antiche del territorio di Saint-Émilion, in Francia, si estende su un’area di 32 ettari coltivati a vigneto cui si aggiungono altri 10 ettari di giardini e terreni boschivi.

CHÂTEAU DE FERRAND

Con l’obiettivo di potenziare l’attrattività del luogo e di adeguare alla contemporaneità le sue capacità di accoglienza, condivisione e divulgazione della cultura del vino, l’attuale presidente Marie-Pauline Bich Chandon-Moët ha voluto rinnovare e ampliare gli spazi del castello, attraverso un intervento accurato e raffinato curato da BPM Architectes e, per gli interni, da Jouin Manku.

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Il progetto ha interessato da un lato il rinnovamento delle camere destinate all’accoglienza degli ospiti, dall’altro la realizzazione di nuovi spazi per la vendita, la presentazione e la degustazione dei vini o per l’organizzazione di eventi. A questo scopo è stato interamente ripensato l’originario volume dell’Orangerie, secondo un concept che ha previsto al suo interno la realizzazione di tre spazi distinti: un’area reception con shop, una sala degustazione e un’ampia area lounge con spazio eventi.

Pietra, legno e luce sono i materiali scelti per definire questi spazi attraverso l’architettura e gli arredi, creando una connessione ideale con la terra, la vegetazione e la luce del sole, elementi della natura al centro della produzione vinicola. Gli spazi si susseguono in modo fluido, a partire dalla reception e dallo shop, aperti a tutti, per passare poi agli ambienti più riservati dell’area degustazione e della lounge, dove è possibile organizzare eventi ospitando fino a 220 persone.

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Una piattaforma circolare in rovere accoglie il grande banco della degustazione e può essere ruotata di 180 gradi per aprirsi, in base alle esigenze, sulla sala degustazione o sullo spazio lounge. All’interno del corpo del castello, Jouin e Manku oltre al recupero delle stanze per gli ospiti e di altri spazi privati o di rappresentanza hanno dato vita a un ambiente esclusivo, il Salon Bic, dedicato alla degustazione e riservato agli esperti. Un monumentale lampadario, opera dell’Atelier d’Oeuvres de Forge in collaborazione con il lighting designer Voyons Voir, costituisce il trait d’union tra questi due ultimi ambienti.

Realizzato con centinaia di foglie in alluminio rivestite da una polvere blu e supportato da una struttura di travi e tiranti in rovere, apporta un piacevole gioco di luce nel centro dello spazio; a terra, il disegno della pavimentazione in pietra e rovere ne riprende la geometria rettangolare arrotondata alle estremità. All’interno del corpo del castello i progettisti Jouin e Manku, oltre al recupero delle stanze per gli ospiti e di altri spazi privati o di rappresentanza, hanno dato vita a un ambiente esclusivo, il Salon Bic, dedicato alla degustazione e riservato agli esperti.

Una sala intima, chiara e luminosa che accosta il legno di rovere alla resina, resa particolarmente suggestiva da un evanescente disegno del paesaggio che ricopre tutte le pareti, realizzato interamente con una biro Bic Cristal.


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