La ristrutturazione integrale con ampliamento di questa casa prefabbricata in legno risalente agli anni ‘60 in Piemonte – sul lago di Mergozzo- è opera dell’architetta Elena Bertinotti:  un progetto ben calato nel paesaggio, con un occhio attento alla qualità del costruire e alle nuove tecnologie, che le fanno fare un salto di qualità in classe energetica A4.

Se abitare è la finalità ultima dell’architettura e se, come diceva Heidegger, l’uomo abita quando riesce ad orientarsi ed identificarsi in un ambiente; allora gli spazi in cui la vita si svolge devono essere luoghi nel senso più autentico del termine. Spazi dotati di una propria identità distintiva.

Il genius loci inteso come spirito del luogo investe l’architetto del ruolo di dar voce a luoghi significativi e, in questo caso specifico, l’architetta Bertinotti conferisce un carattere indelebile ad una piccola architettura immersa in un paesaggio infinito, che entra a far parte dell’esperienza di coloro che lo abitano.

L’idea di fondo, il dialogo con il paesaggio naturale circostante caratterizzato dalla presenza del lago e del bosco, approda al progetto di una nuova abitazione con un volume equilibrato ed empatico, che asseconda il naturale pendio del suolo, variazione musicale sul tema ‘capanna nel bosco’. Un’architettura armoniosa e rispettosa dell’ambiente che la ospita, concepita grazie ad un’interpretazione semantica del luogo come spazio di vita dove immergersi nella natura senza dover apparire.


La scelta di rispettare il declivio del terreno ha creato un forte radicamento della casa al suolo, gli stimoli ambientali hanno guidato l’inserimento paesaggistico, l’architettura si rapporta al paesaggio con una matericità espressiva derivante dall’uso di materiali grezzi: lamiera, pietra (come la beola grigia dell’Ossola per le pavimentazioni esterne) e legno.

Questo ventre dell’abitare dalla superficie contenuta ed essenziale, di soli 91 metri quadrati, vivifica in chiave contemporanea alcuni elementi costruttivi della tradizione locale quali il tetto a falda, i listelli di larice dalla spiccata matericità espressiva e il muro di pietra a vista della facciata sud, realizzato con materiali provenienti dagli scavi del cantiere e dalla demolizione di vecchie cascine.

ASCOLTA IL PODCAST


Arrivando da nord, la casa si rivela come una moderna “capanna nel bosco”, con un fronte compatto e chiuso, caratterizzato dalla lamiera con colorazione scura che vira colore ad ogni ora del giorno e che si pone in continuità cromatica con il colore dei tronchi degli alberi che circondano la casa.

LEGGI ANCHE

La casa si protende verso il lago con il terrazzo in legno, rivestito su entrambi i lati con doghe di Ipè e con una gronda in aggetto, studiata in linea con i principi della bioclimatica per bloccare il passaggio dei raggi solari nei mesi estivi e consentire il guadagno solare nei mesi più freddi.

La superficie ondeggiante del lago si rispecchia sulla facciata sud in legno dove i listelli di larice locale, posati con diverse larghezze e profondità, generano vibrazioni e sfaccettature con giochi di luce e ombre.

La lamiera scura Prefa, che ricopre senza soluzione di continuità tetto e facciata nord, lascia un varco in corrispondenza dell’ingresso, dando vita ad un raccolto balconcino coperto al primo piano. Sul lato opposto, l’ampio terrazzo con struggente vista lago e protetto dalla gronda, è rivestito su entrambi i lati da doghe di Ipe Déco. Le principali stanze da letto sono collocate a sud per godere della luce naturale.

Il cappotto termico Roefix, realizzato con pannelli ai silicati di calcio – materiale naturale, traspirante, riciclabile – è uno degli elementi che hanno spinto verso il posizionamento in classe energetica A4 con impatto quasi zero, insieme al sistema di pompa di calore per il riscaldamento a pavimento e l’impianto fotovoltaico da 6 kW. Quest’ultimo – posizionato sul retro della casa ben mimetizzato da un pergolato – è collegato a un accumulatore che consente di abbattere sia i consumi che l’inquinamento, avvicinandosi all’ambito traguardo emissioni “zero”.

Lo sguardo sull’interior viene catturato dalle tonalità rilassanti della superficie del pavimento in legno dai toni mielati e dagli intonaci a calce, finiture che dialogano coerentemente con la texture della boiserie in listelli di rovere naturale di diverse larghezze e profondità.

La sobria eleganza che distingue l’intervento è sottolineata anche dalla scelta dell’intonaco di colore chiaro, elemento di finitura che corona il cappotto di isolamento termico realizzato con pannelli ai silicati di calcio, materiale naturale, traspirante e riciclabile.

La morbidezza femminile delle finiture d’interni, giocata sui ritmi cromatici e la naturalezza del legno, riscrive un ritrovato senso di “domesticità” collegato a sottili memorie e ricordi d’infanzia vissuti nella casa originaria.

Si ringrazia Elena Bertinotti – Studio di Architettura

Foto di Fabio Oggero

Video di Architettura Urbana


Seguici sui nostri canali per restare sempre aggiornato:

Exit mobile version
×