Project 6 Courtlandt Place, Houston Texas
Architect, Landscape Architect, and Interior Design by Jerry Hooker / Mirador Group
General Contractor: Gabriel Home Builders
Photography: Divya Pande

Una villa d’inizio Novecento a Houston torna all’elegante splendore delle origini grazie al restauro di un giovane architetto e al suo propizio incontro con il Made in Italy.

Nel 1909, appena costruita nel nuovissimo quartiere residenziale di Courtland Place a Houston dallo studio di architettura Sanguinet & Staats per C.L. Neuhaus , un noto banchiere della zona, si guadagnò l’epiteto di “casa bianca come una torta nuziale” grazie al suo stile revival coloniale.

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La villa che all’inizio del XX secolo era nella periferia verde della città – la prima eretta in uno dei 26 lotti destinati ad accogliere altrettante mansion per l’establishment della città. Oggi si trova nella strada privata nel quartiere di Montrose, a due passi da downtown.

All’inizio del XX secolo Houston era in rapida trasformazione sulla via per diventare una moderna metropoli. Nell’ottica di uno sviluppo urbanistico razionale, si cominciò a costruire nuovi quartieri definiti “private places” sullo stile di quelli che avevano avuto tanto successo ad esempio St. Louis, nel Missouri.

Houston era fondata sul commercio e sulla ricchezza di businessmen del cotone, avvocati, compagnie mercantili, e Courtland Place era nata per loro, che si consideravano socialmente diversi dai magnati del petrolio: vecchia guardia con pedigree e case adeguate.

“Questa era disabitata da decenni, in pessime condizioni, circondata da una specie di jungla, ma ce ne siamo innamorati e abbiamo scritto agli eredi perché ce la vendessero.”

Cosi Ricorda Jerry Hooker, che oltre ad essere l’attuale proprietario con Jacob Sudhoff, dell’edificio al numero 6 di Courtland Place, è anche l’architetto che ne ha curato il restauro nei minimi dettagli

Ai 600 mq della casa originale – che aveva una soffitta per la servitù, un sotterraneo per i locali caldaia e lavanderia; e inoltre la rimessa per le carrozze, la stalla, un pollaio e un ovile, sono stati aggiunti altri 200 mq circa di dependance.

In oltre due anni di lavori la casa è stata riportata allo splendore originale: sono state eliminate le aggiunte incongrue fatte nel tempo , sollevati i pavimenti per consolidare le fondamenta in modo da sostenere la mansion per il prossimo secolo e rifatti tutti i muri.

Stessa operazione ha riguardato il giardino. Ricondotto il verde entro canoni classici, l’esterno è stato dotato di illuminazione “architettonica”, arredato con pezzi inconfondibili di made in Italy e sculture dell’artista messicano Miguel Angel Martin del Campo.

Ovunque si sente il rumore rilassante dell’acqua, che proviene sia dalla piscina che  dalle fontane disseminate nel giardino.

“Alla fine il budget è raddoppiato ma ne è valsa la pena. Il mio è stato un restauro onesto, con minime variazioni rispetto al progetto primigenio.”

J Hooker

Tra le modifiche, una master suite è stata costruita al piano di sopra della cucina, sul retro, la copertura del passaggio tra la villa e la rimessa che adesso è stata convertita in guest house.

“Fortunatamente i piani architettonici del 1909 erano molto dettagliati, così abbiamo potuto utilizzarli per ridisegnare le modanature in gesso, i tagli del legno o le balaustre e le cornici.”

Il parquet, in rovere francese con una vita di ben 180 anni e delicatamente sbiancato è un Listone Giordano, posato in una elegante spina francese proprio come in origine.

Gli interni, il progetto di interior è sempre di Hooker, prevede un mix di elementi restaurati – come le maniglie in ottone, camini e le scale – e particolari progettati in stile, in un dialogo coerente. Una notevole collezione d’arte, messa insieme in anni di viaggi, completa il progetto e rispecchia la forte personalità dei proprietari.

Si ringrazia per la pubblicazione Architectural Digest

Si ringrazia il nostro partner Casa Houston


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