Iwi, la Tiny house, è la giocosa casa fisarmonica che dilata i nuovi spazi della sostenibilità.

Nell’era dei fantasmi incarnati dalla preoccupazione per il consumo di suolo e per una vita a basso impatto ambientale, il trend delle “micro” case fa proseliti in ogni dove (anche su ruote, perché no? Così siamo liberi di viaggiare insieme). Questo affascinante modello ispirato ad uno strumento musicale noto per la sua adattabilità, ci fa risuonare di piacere su dolci note di libertà e spazi infiniti.

Documenti risalenti al 1500 attestano che già Leonardo da Vinci avesse disegnato uno strumento musicale “antenato” della moderna fisarmonica, dotato di un mantice a doppia azione munito di tastiera verticale, dal quale si produceva il suono per mezzo di canne (fatte di carta o legno sottile) compresse dalla mano del musicista. Un modello “a misura d’uomo”, dunque, pieghevole e modulare, sembra rappresentare la nuova sfida dell’abitare per la generazione Z?

iwi casa fisarmonica

Frutto della creatività di due designer Ecuadoriani, Iwi è una geniale invenzione semplicemente fantastica: la coppia composta da Juan Ruiz e Amelia Tapia ha immaginato – sin dall’inizio del proprio “viaggio” creativo – una struttura che potesse essere ripiegata su se stessa e riposta quando non in uso. Al massimo della sua estensione offre 9 metri quadrati di spazio essenziale, mentre, una volta chiusa si riduce a soli 2 metri quadrati. Le operazioni di apertura e chiusura sono agevolate dalle ruote, quindi è un gioco da ragazzi.

La caratteristica principale di questa micro-cabina risiede nel “cuore” tecnologico: l’ingegnoso meccanismo pieghevole “a soffietto” permette di ricavare un’intera nuova area della casa in pochi secondi, e solo quando serve. La struttura chiusa, che ricorda vagamente uno spicchio di arancia, mostra quanto sia possibile giocare sullo spazio in un ambiente aperto e quanto del nostro quotidiano sia possibile fondere con la natura e l’ambiente circostante.

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Quando aperta, questa tiny house presenta una serie di “mura a sfoglia”, che si incastrano perfettamente l’una con l’altra e, una volta dispiegate, si completano a vicenda, offrendo tutte le funzionalità tipiche di un’abitazione di natura tradizionale. Lo spazio esterno ricopre un ruolo fondamentale per il concetto di tiny house, in quanto espande e dilata la superficie necessaria alla vita domestica.

La sua struttura, che potremmo chiamare “cassa armonica”,  è costruita in legno di cipresso e compensato, Iwi ha porte a doppi vetri che lasciano generosamente penetrare la luce solare. L’isolamento in sughero e lana di pecora ottimizza la temperatura. Lo spazio interno è estremamente confortevole e avvolgente, aperto alla personalizzazione e oltremodo versatile anche se va calcolato al centimetro.  

Si può comodamente ospitare una scrivania, due sedie, un angolo “lavoro” dedicato ad attrezzature high-tech, oltre ad un angolo cottura con lavandino mimetizzato.

Immaginate di avere a disposizione una cabina espandibile come Iwi: una forma di spazio aggregato “on demand” da sfruttare al meglio per ospitare amici o ritagliarsi un home-office, un angolo relax dedicato a se stessi e rispettoso della privacy, al bisogno non si fa altro che spacchettarlo. La magia nel passare da una versione “off” all’altra “on” sta nel comprimere e “decomprimere” i due moduli (uno anteriore e uno posteriore) collegati tra loro da resistenti tessuti.

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In fondo il modello Iwi ci ricorda che il flusso vitale, così come il nostro respiro, é in continua espansione e contrazione, che dobbiamo sapere gestire i nostri spazi in armonia con i limiti fisici e psicologici che ci circondano: è questione di allenamento e tanta buona pratica. Se l’architettura è “musica congelata”, questa micro architettura la rende a portata di mano, la musica che sgorga  è quella che risuona nei giochi infantili quando si costruiva la propria casa delle “bambole”, abbandonadosi all’immaginazione e alla piena libertà d’azione.  

Se la limitazione intrinseca al viaggio in camper, van o altre strutture erranti su ruote, è il senso di claustrofobia dettato dallo spazio ridotto e da moduli rigidi e fissi poco versatili e flessibili, questa soluzione di design offre una originale soluzione. Ideale per minimizzare lo spazio ingombrante durante il viaggio su strada, si espande quando la struttura arriva a destinazione.


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