Il ristorante mentale
L’Arena è il “Ristorante Mentale” dove è possibile prenotare fin d’ora per poter gustare gli ingredienti più raffinati della cultura del Disegno e della Ricerca del Progetto, in un luogo che pone al centro di ogni incontro la libertà espressiva, la qualità dei talenti e la ricerca di argomenti capaci di lasciare una traccia semantica fatta di parole, segni, oggetti, suoni, impressioni e intuizioni.
Arena è l’erede naturale della “Penna d’Oca” perché crede nella forza incoercibile del dialogo tra intelletti, e nella trasversalità, nell’inter-comunicazione culturale, nel principio della libera dialettica disciplinare, e questa impostazione è figlia del Futurismo, di cui oggi più che mai abbiamo bisogno.
Abbiamo parlato di ambiti quali ONE/THE WORDS, ONE/THE VOICES, ONE/THE PICTURE, parole, voci e suoni, quadri e oggetti, da liberare nello spazio di via San Damiano perché decidano il percorso da compiere
(O.N.E./A.R.E.N.A., un manifesto).
Facce della stessa medaglia, luoghi fisici e digitali che devono creare le condizioni per nuove forme di dialettica in grado di restituire al lettore/attore/spettatore il significato più profondo della contemporaneità, della cultura del progetto, delle tendenze della società e dell’indagine sulle storie che hanno attraverso la creatività in tutte le sue declinazioni.
Arena e One, sono creature dell’azienda Listone Giordano,ma sono megafoni autonomi del mondo.
Il progetto nasce dallo scorrimento libero e parallelo di flussi di informazioni, di notizie, di interrogativi e di indagini sulle contraddizioni del “tempo presente”, e sulla necessità di costruire un’identità forte per la civiltà che stiamo attraversando e in cui pensiamo, creiamo, costruiamo oggetti e architetture.
“L’agone sportivo” è il luogo ideale e pericoloso per poter esprimere al meglio l’idea che è in grado di sovvertire le consuetudini, che attacca la normalità, la regolarità, nella sfrontatezza e nell’esigenza di produrre stupore intellettuale, furore iconoclasta, con la sola forza del pensiero originale.
Dove ci potrà portare questo nostro irrinunciabile impegno sociale ed umano, non è certo, ma sentiamo l’esigenza di far sentire delle voci dissonanti e forti, per spezzare una quotidianità monotóna diffusa e consolidata “perchè siamo nati per fare perennemente il controcanto”.
Viviamo in un’epoca di profonde trasformazioni antropologiche, dove il senso stesso del progetto viene messo in discussione costantemente dai contesti sociali che da una parte continuano ad aver bisogno di simboli ma, che poi, fanno fatica a renderli emblemi colti dell’epoca in cui sono stati prodotti: sono solo tanti oggetti alla ricerca di un “soggetto credibile e ordinatore”.
ARENA/ONE, diventa-no una tribuna libera, un momento di auto-riflessione collettiva , uno strumento messo a disposizione delle migliori energie pensanti, come un amplificatore che intercetta i suoni e li distribuisce indifferentemente nello spazio, affinché altre energie pensanti possano metabolizzarle, in un processo di elaborazione diffusa e imprevedibile.
La vena sociale e culturale del progetto si manifesta in tutta la sua incoercibile necessità di innovazione, nella spinta programmatica verso altri ignoti tecnologici e ontologici, combatte costantemente la paura di restare fermi a guardarsi l’ombelico culturale, senza sapere:perché facciamo quello che facciamo?
A chi giova quello che progettiamo? Serve? Non serve? Migliora la nostra condizione dello stare al mondo? Ha reso il nostro tracciato esistenziale più lieve, o dolce, o felice?
Queste domande ovviamente non resteranno suoni nello spazio, perché le risposte profonde giungeranno all’ignoto che le ha sollecitate, con tutta la generosità che l’intelletto umano utilizza per le sfide più alte,e può farci dimenticare per un attimo, tutte le paure pandemiche della conoscenza.
Vi aspettiamo nel nostro “Ristorante Mentale” a partire da metà maggio.
Listone Giordano Arena, progetto di rigenerazione affidato a Michele De Lucchi, è un luogo pensato principalmente come polo di discussione, di confronto e di apprendimento sui grandi temi della natura, del legno e della sensibilità umana.
L’edificio conserva tracce dell’affaccio sul Naviglio che correva un tempo in via San Damiano. Le finestre si aprivano direttamente sull’acqua. Gli spazi sono possenti, scanditi da colonne e grandi archi. Qui è nato un anfiteatro aperto dove sono state orchestrate presentazioni, conferenze ed esposizioni di prodotti. Il materiale è naturalmente il legno.
Al soffitto è sono appesi due modelli delle Earth Stations ad indicare che Arena è una evoluzione del concetto di showroom. E’ uno spazio espositivo del futuro, non più centrato sulla relazione commerciale, ma sullo scambio culturale, emozionale e sul “trasferimento di conoscenza”.
L’azienda ha di fatto seminato su questo terreno fertile, nel corso di questo primo anno di vita, un ricco patrimonio fatto di storia, cultura, passione per il legno come capolavoro naturale, rispetto dell’ambiente. I più autentici valori intrecciati finemente all’arte e allo stile di vita italiano costituiscono il nucleo stesso di questo “spazio sospeso del possibile e un alfabeto di idee a venire” *
È stato essenziale spostare l’ago della bilancia verso il centro della propria identità In un momento storico così tormentato. Rimane stabile il significato profondo della nostra identità di Impresa culturale, e abbiamo voluto affidare a questa astronave, “incarnatrice” di vite ed essenze, espressione degli ultimi due secoli, il ruolo chiave di guidare le nostre azioni per concretarsi in un elemento integrante, non solo della ricerca di prodotto, ma delle principali attività strategiche che spingono l’azienda oltre se stessa.
Un passo importante che ha designato un nuovo cammino e la cui prima pietra veniva posata un anno fa nelle pieghe nascoste del centro di Milano. Lontani cuore e mente dalla contingenza attuale, ma potentemente consapevoli di destinare quel luogo all’incontro tra le migliori menti ed energie nate dal laboratorio di creatività milanese per poi espandersi ed invadere ogni “dove” oltre confine.
Sensibilità diverse che si sono unite ad un’intima vocazione alla sintesi tra valori fondanti quali Estetica ed Etica, Cultura e Natura, Tecnologia e Ambiente, Passato e Futuro, Architettura e Design,”coppie semantiche” irrinunciabili nelle prassi delle Culture del Progetto Contemporaneo.
Un rifugio “sacro” al quale abbiamo dedicato cura e attenzione, un angolo del mondo, nel mondo, aperto ad accogliente capace di trasmettere ben-essere, calore, armonia quasi per osmosi, e percepito come tale attraverso tutti i nostri sensi.
Il nostro impegno è continuamente teso a dar vita e far crescere Arena, insieme ad un nucleo propulsivo di professionisti di varia provenienza culturale, strettamente intrecciato ed interconnesso al progetto cross-mediale ONE, che punta a ribaltare il punto di vista aziendale, favorendo la lettura dall’esterno.
Potremmo definirlo una forma di comunicazione “liquida” – rifacendoci alla celebre espressione di Bauman – e che ha il suo caposaldo nell’anima digitale di ONE magazine.
Un progetto editoriale che accende i riflettori su quattro canali principali di comunicazione: Architettura, Design, Natura e Cultura, a cui collaborano personalità del mondo del giornalismo e della cultura e che rappresenta il media partner e “produttore” privilegiato dei contenuti che portano linfa alle attività che animano l’Arena – prima fisicamente oggi in modalità virtualmente intelligente.
I supporti testuali e gli articoli che popolano quotidianamente il magazine vengono accompagnati in alcuni casi da importanti narrazioni audio, diffuse tramite un canale web radio e podcast.
Ci siamo piacevolmente sorpresi scoprendo che, molti lettori, desiderano un approfondimento e un rapporto più diretto con l’autore degli articoli scritti, e si lasciano volentieri cullare dal suono della voce attraverso un ascolto più lungo ed articolato.
Coloro che prediligono una comunicazione visiva più engaging e dinamica possono fruire di filmati e video footage sul nostro canale youtube, seguendo sia in sincrono che asincrono, interviste ad architetti e designer, entrare nelle storie che si celano dietro ai progetti architettonici internazionali.
Di fronte alla repentina inversione di rotta dettata dalla crisi sanitaria, ci siamo trovati a fronteggiare, petto aperto e testa alta, il tema inaspettato dello stravolgimento, o meglio sradicamento delle consuete modalità di intrattenimento delle relazioni umane: compiendo un balzo sul filo sottile degno di un “equilibrista”, dalla distanza ravvicinata alla distanza scandita dal passo dalle nuove tecnologie
In un vortice di corsi e ricorsi tra virtuale, reale – digitale, analogico – atterriamo nuovamente sul luogo deputato per eccellenza all’incontro e alle relazioni con architetti e progettisti, real-estate, influencer, mondo della costruzione, della finanza e dell’imprenditoria: Arena Listone Giordano.
Nel cuore pulsante di uno dei district più affascinanti del design milanese, oggi questo palcoscenico fisico trova una casa d’adozione sulla piattaforma multimediale ONE dove può continuare a respirare attraverso incontri, interviste, presentazioni di libri, concerti, mostre e molto altro.
Questa ricomposizione di forze e di interessi, insieme alle sue aziende partner del mondo del design come Vaselli, Blueside Emotional Design, Panzeri e Matteo Brioni, è destinata a diventare sempre più un’opera unica, sottoposta ad una rapida accelerazione, per entrare a far parte a pieno titolo, ed in forma permanente, dell’orizzonte di attività culturali a tutto tondo.
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Maurizio De Caro e Debora Vella
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