ANTONIO IASCONE & PARTNERS
Il progetto di ristrutturazione ha modificato l’assetto originario in un open-space contemporaneo, in cui la luce è protagonista.
All’interno di un contesto storico italiano, l’attico si affaccia su uno dei primi esempi di chiesa gotica italiana, realizzata nel XIII Secolo, con ancora forti riferimenti romanici, ma già caratterizzata dai tipici archi rampanti. Il progetto di ristrutturazione è stato l’occasione per il ridisegno degli ambienti, che ha modificato l’assetto originario di una tipica divisione con sequenza di stanze in un open-space contemporaneo, in cui la luce è protagonista.
Gli ambienti giorno sono rivolti a sud e sud-ovest, aperti su due terrazze a tasca da cui la luce entra radente al mattino, invade lo spazio durante la giornata, per tornare radente al pomeriggio, quando il sole tramonta a ovest dietro le colline.
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La neutralità del bianco caratterizza e disegna i volumi, insieme alla scelta, forte e contemporanea, del parquet di Rovere che fluisce da un ambiente all’altro, dando continuità e uniformità agli spazi, diventando così il protagonista dell’architettura d’interni.
Il colore caldo e chiaro, la matericità e volumetria della finitura e la particolare posa a spina in punto d’Ungheria disegnano le superfici, giocando con la luce e creando un ritmo compositivo, tanto discreto quanto iconico. La scelta di un’unica materia, il legno, nella sua naturalità connette gli spazi, regalando nell’insieme un’esperienza morbida e avvolgente, al tatto come alla vista, quasi sfondo o tela di un quadro da dipingere.
Il legno, materia antica in forma contemporanea, diventa contraltare a scelte d’arredo che alternano il minimalismo delle finestre in bronzo architettonico o della cucina in acciaio e alluminio, a mobili di design americani degli anni ’60, in ottone, fino agli arredi antichi, in legni pregiati: sovrapposizione di epoche, come sequenza di generazioni e storie capaci di creare il calore di una casa vissuta.
Il legno è ancora protagonista nella zona notte, una scelta d’intimità su cui camminare a piedi nudi, che si interrompe nei bagni, dove lascia spazio a resine monocrome dai colori intensi e al mosaico di vetro alle pareti.
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Lo stesso rovere, con posa a doghe, riveste le scale che accompagnano all’altana. Da qui si accede a una terrazza sul tetto di nuova realizzazione: volume rarefatto in lame di bronzo architettonico, capaci di creare giochi e riflessioni di luce, incorniciando una vista aperta sulla Chiesa, i tetti e, come in sequenza fotografica, le colline verso sud.
Qui il legno è posato a correre e la scelta si è rivolta al Teak da esterni, capace di invecchiare diventando più bello alla pioggia, come il deck di una barca.
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