Fonti storiche fanno risalire le origini delle SPA niente di meno che al periodo neolitico; in fondo era la natura stessa a dare forma a piscine e grotte naturali. Non dimentichiamo la predilezione animistica di greci e romani per l’immersione terapeutica nei templi dedicati alla salute di corpo e spirito, dei quali rimangono vestigia di memoria e pietra.

Dobbiamo rendere omaggio alla saggezza dei nostri antenati se, ancora oggi, siamo devoti sacerdoti del rito termale – salus per aquam – se amiamo immergerci nel liquido amniotico alla ricerca del primordiale stadio di puro piacere.

“La natura è un tempio in cui viventi colonne lasciano talvolta sfuggire confuse parole; l’uomo vi passa, attraverso foreste di simboli, che lo guardano con sguardi familiari. Simili a lunghi echi, che di lontano si confondano in una tenebrosa e profonda unità – vasta come la notte e la luce – i profumi, i colori e i suoni si rispondono. Profumi freschi come carni di bimbi, dolci come il suono dell’oboe, verdi come praterie. Ed altri corrotti, ricchi e trionfanti, vasti come le cose infinite: l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso, che cantano i rapimenti dello spirito e dei sensi”.

Charles Baudelaire, I fiori del male
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La questione che si pone di fronte a progettisti di tutte le epoche è quella di “dare forma all’acqua” o la “forma dell’acqua” come scrisse Camilleri. Quindi cari architetti: quale costrutto può contenere e racchiudere la materia liquida, nel rispetto del luogo e dell’elemento più prezioso che esiste in natura? L’acqua è ritenuto elemento sacro in molte religioni, in quanto generatore di vita.

Fu Talete di Mileto a decretare, seguendo i più antichi filosofi, che fosse l’acqua il principio di tutte le cose. Ha un ruolo determinante nella produzione dai corpi, rende la natura feconda, nutrendo le piante e gli alberi; e senza il suo concorso la terra, secca, “abbruciata” rimarrebbe sterile. Sin dai tempi più remoti l’uomo ha riconosciuto nell’acqua la sorgente di tutta la vita.

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Quali materiali sono le note di passaggio che armonizzano la cornice architettonica al suo contenuto? Niente di meglio di materiali portatori degli stessi valori di bellezza, benessere e salute tra cui, immancabile, il legno. Oltre a pietra, marmi, mosaici che fanno da testa di ponte tra Oriente ed Occidente, tra la tradizione degli hammam turchi e le SPA di ultima generazione, ultratecnologiche con innesti di gym e centri fitness all’avanguardia.

Risale al 1741 il Cağaloğlu: uno degli ultimi hammam dell’Impero Ottomano, in una capitale come Istanbul che ne contava oltre 300. Testimonianza vivente della millenaria tradizione  dei bagni turchi arricchita da qualche innovazione architettonica ispirata allo stile ottomano barocco.

Questo viaggio attraverso i secoli, e i continenti, ci conduce ad Assisi, borgo dello spirito e patria di San Francesco con la sua laude a sorella acqua (tra i vari elementi citati nel Cantico delle Creature). Un antico monastero ristrutturato diventa luogo d’accoglienza e scrigno di benessere e idroterapia: Nun (nome dell’antica divinità Egizia dell’oceano) scava in profondità per arrivare alla nudità della pietra e del legno con soluzioni architettoniche ardite dove vivere un’autentica esperienza sensoriale.

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Un progetto che riscrive il paradigma del lusso, qui nascosto e silenzioso, per ritrovare un ritmo lento che scorre goccia a goccia. Correva l’anno 1275, quando la fortezza di Santa Caterina fu edificata per ospitare originariamente un gruppo di suore benedettine, poi monache cistercensi e affiliati della confraternita dei Ss. Antonio e Giacomo. Fino al 1900 quando la struttura fu adibita, ahimè, a carcere.

Un progetto di recupero autentico ha eliminato le sbarre per far entrare la luce, dagli interstizi della facciata in pietra s’indovina la bellezza custodita al suo interno. Una costruzione scandita dal passare del tempo e dai segni della storia.

Poche realtà termali in Italia hanno incrociato l’architettura nel corso della loro storia, un’eccezione sono le terme Berzieri, irrorate dalle acque di Salsomaggiore. L’eponimo Palazzo, con la facciata Art Déco interamente in ceramica, è l’unico modello di Art Decò termale censito nel Patrimonio Culturale dell’Emilia Romagna.  Al suo interno – con ampie cupole di vetro e colonne quadrate – si può godere di un apparato decorativo che trae ispirazione dall’arte egiziana, turca e parigina.

Tornando alla contemporaneità, la magnifica Spa all’interno del Waldorf Astoria nel cuore della città bianca di Tel Aviv, è un esempio di hospitality d’alto livello in grado di interpretare luoghi del benessere con accenti wellness professionali a disposizione dei propri ospiti.

Così come il Radisson Residence ospita un centro fitness e piscine accoccolate nello scenografico contesto della Marina di Dubai, a pochi minuti dalla spiaggia, ed è frutto di una progettazione tutta italiana – fin nel più piccolo dettaglio – a firma dell’architetto Matteo Nunziati.

In Svizzera il tema dell’acqua è iscritto nel nome della cittadina di Baden. Bagni d’altri tempi, già in uso ai tempi dei Romani, le terme lungo il fiume Limmat hanno subito molteplici ricostruzioni. L’ultimo progetto, curato dal maestro Mario Botta, è partito proprio dalla sfida di preservare le antiche rovine romane prima di edificare. L’architetto ha saputo immaginare e costruire mattone su mattone “un paesaggio termale” che collega lo stabilimento, la città e la natura. La natura è presente e si svela al suo interno nei materiali utilizzati a pavimento e parete, nei colori della terracotta e soffitti vestiti di legno che abbracciano gli ospiti in una calda atmosfera rarefatta.

Salendo in vetta – sul crinale del monte Bürgenberg – troviamo il nuovo Bürgenstock Hotel, con la sua architettura d’alta quota e il design contemporaneo (parte del leggendario Bürgenstock Resort), si specchia nel lago di Lucerna e lo sguardo si perde fino alle Alpi.  Il suo spirito solitario – dovuto in parte al fatto che si raggiunge solo in funicolare – ha attratto ospiti illustri tra cui Audrey Hepburn e Charlie Chaplin, che hanno goduto delle sue bellezze fin dai tempi del Grand Hotel fondato nel 1873. Il suo centro benessere a “misura d’uomo”, offre piscine a sfioro, saune con vista lago,  jacuzzi sotto le stelle per un’esperienza segreta che coinvolge i cinque sensi.

Linea di confine tra la cultura termale ottomana e quella romana c’è Budapest. Qui il bagno assurge a forma d’arte, l’abbondanza di acqua con ben 118 sorgenti ne hanno fatto meta imperdibile del Grand Tour. I mitici  Bagni Gellert risalgono al 1912, mentre gli effetti curativi della sua acqua “effervescente” erano noti fin dal medioevo. La sua copertura con la magnifica cupola di vetro e contornata di colonne è un’icona dell’architettura termale. Contemporanei dei bagni Széchenyi (ideati però anni prima in stile neobarocco), i bagni Gellert innovano introducendo motivi e decori  floreali,  tratti dal libro della natura, a discapito dei colori dominanti fino ad allora quali il cromo e il nero. La sperimentazione di forme geometriche e angolari, specchi e piastrelle riflettenti rappresentano i tratti caratterizzanti di uno stile unico.

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Siamo alla fine di questo viaggio liquido, in continuo fluire, “panta rei” secondo la massima di Eraclito; secondo il quale nessuno si immerge mai nella stessa acqua. L’ultimo gioiello in fatto di architetture termali ha l’evocativo nome di Sky Lagoon in Islanda. Una progettazione che sembra scaturire dalla profondità stessa della terra, predilige elementi naturali, lasciando fuori la modernità. Un luogo dalle atmosfere “vichinghe” incastonato tra scogli vulcanici e oceano Il legno cede il passo alla costruzione in erba mista a terra essiccata  ad alta resistenza (Klömbruhleðsla ). Un’architettura spoglia ed essenziale, punto d’incontro tra terra e cielo come dimostrano i colori che l‘avvolgono. Le texture, come i metalli preziosi e il legno, aggiungono calore e personalità, una nuova dimensione di modernità coraggiosamente mimetizzata nel paesaggio. 


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