Panta rei beach, Pescara.2020

Un lido, progettato da Studio Toffoli Associati come potrebbe essere nel nostro ricordo, tra i suoni e il calore delle spiagge, come una grande cabina, ma immaginata come un lounge bar, ancorato alla spiaggia di Pescara ma potrebbe essere in qualunque altro mare, in qualunque teorico territorio, ma invece è proprio li a marcare la costa con la tenerezza estetica della struttura “temporanea”, leggera leggera.

Certamente uno Yacting Club, ma di un’architettura che ci porta di diritto dentro i segni che rimarranno nell’immaginario opaco e nebuloso di questo tempo.

Panta rei” vive la sua dimensione temporale con lo spessore di un edificio incastonato nel tempo presente, come un simbolo definitivo della nostra temporaneità, adesso e solo adesso è il tempo che possiamo vivere, senza un passato ma con tanti possibili futuri.

Studio Toffoli Associati Lido Panta Rei

I progettisti hanno la luce di quel mare, dentro, quel bianco che solo nei nostri mari detta le regole di qualsiasi forma, e di qualsiasi funzione.

E scorre questo volume, ci avvolge nelle sue prospettive, nei suoi scorci, nei vuoti e nei pieni che avremmo voluto vedere sempre fin dalla nostra infanzia marinara, prima di correre verso il mare della nostra abbacinante memoria.

Lo studio abruzzese, disegna, ha un amore profondo per il piacere del disegno e nella sua presentazione/rap-presentazione, ci cattura con la nitidezza del segno, con quella matita che pare telecomandata, verso l’inevitabile risultato migliore, verso la forma, quando diventa “la Forma”.

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Ecco il volume trasparente e flessibile come una battigia, ma solido come un’imbarcazione destinata a durare, capace di dare senso a tutte le pre-esistenze che la contengono, e in questo dialogo “natura-artificio” si corrobora il valore del progetto, nella sua essenza e precisione millimetrica e nelle sue cadenze armoniche e  geometriche.

I materiali nascondono lo scopo della temporaneità, acciaio e legno lamellare producono l’effetto di una pensilina che corre verso quel mare che non raggiungerà mai, sospesa a pochi centimetri dalla sabbia di Pescara, astro-nave contemporanea semplice e assoluta, nello spazio, nel tempo e nel luogo.

L’architettura ha il potere di far credere allo spettatore che esisteva prima di essere costruita e quel luogo potrà essere considerato tale solo dopo la sua nascita.

Perchè Panta rei il luogo lo crea, da una semplice funzione produce un momento urbano, un’architettura profondamente identitaria, come dovrebbero essere tutte quelle che a questa disciplina aspirano, e per questo che lo abbiamo scelto come simbolo e azione metaforica che il progettista compie, togliendo alla mera edilizia ogni significato, per giungere a quell’oltre che è esattamente come ci appare questo bell’episodio realizzato, per altro, in tempi di pandemia.

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In quelle forme, la bellezza e la felicità del gesto sono tangibili e ci comunicano tutta la soddisfazione per aver risolto, ogni preoccupazione estetica, ogni limitazione normativa, in un percorso che traccia un cammino che sarà costellato nel tempo dalle intuizioni che la presentazione di Toffoli Associati, ci vuole raccontare.

Perché questo episodio così significativo è un capitolo di un romanzo ancora tutto da scrivere, ma che già ci appassiona, per la talentuosa scelta compositiva dei volumi, per la potente dialettica tra vuoti e pieni, e per la perfetta integrazione tra interni ed esterni, nella minima esplosione ed esposizione di materiali e rivestimenti.

Un progetto che li potrebbe riassumere tutti, quelli precedenti e quelli successivi realizzati dallo studio, come un imprinting che nelle successive variabili si ritrova, in un segno, in  un particolare, o nella sequenza prestabilita dei volumi a qualunque scala e in ogni declinazione funzionale.

Tutto scorre, anche dalle parti di Pescara, e una piccola sequenza di progetti, firmati Toffoli Associati, ci informa che lo stato di salute dell’ architettura italiana, ci rasserena per la ricchezza della ricerca di uno stile originale e identitario, avremo ancora modo di scoprire, di guardare, di osservare, la grande bellezza che si nasconde anche alla fine di una spiaggia abruzzese.


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