The Dome Alvisi Kirimoto

The Dome, il nuovo campus universitario della LUISS progettato da Alvisi Kirimoto: un’architettura innovativa e armoniosa con l’ambiente, certificata LEED Platinum, che ridefinisce gli spazi educativi e le aree verdi del campus.

Alvisi Kirimoto e Studio Gemma
Massimo Alvisi, Junko Kirimoto (Alvisi Kirimoto) 
Cristiano Gemma (Studio Gemma)

Team di progetto
Alvisi Kirimoto: Vasiliki Maltezaki, Chiara Quadraccia, Daniel Costa Garriga
Studio Gemma: Alessandro Speranza, Federica Vola

L’intervento, che completa gli spazi universitari e potenzia le aree verdi circostanti, consiste nella demolizione di un capannone esistente, soggetto a vincolo paesaggistico, e nella costruzione ex-novo e l’ampliamento di un edificio didattico. L’edificio, che si sviluppa su due livelli, per una superficie totale di 1.500 mq, è posizionato nel punto più accessibile e di maggiore valore paesaggistico del complesso, in prossimità di un boschetto posto a sud del lotto, ultima propaggine del parco e della piazza principale del campus.(dalla relazione del team di progetto)

L’architettura del Gruppo Alvisi/ Kirimoto si caratterizza per grande abilità nel definire il programma nell’area/territorio in cui sarà realizzato, il principio del tracciato che diventa una figura innovativa nell’ambiente che lo contiene, in cui si amalgama perfettamente. L’idea-matrice solleva il volume, lo scaglia verso l’alto, per metterlo in rapporto emotivo con “l’albero”, liberando il più possibile dal piano terra, ecco che la dialettica natura/cultura percorso imprescindibile nell’architettura “si fa”,si trasforma, in antropologia culturale. 

The dome respira nel verde, e con la scelta di una pelle  “permeabile e trasparente”, ambisce quasi a dissolversi nel paesaggio, a scomparire, una grande “casa sull’albero” anche nella forma archetipa, nella dimensione “domestica” degli spazi, progettati a misura di studente. Gli interni sposano una grande versatilità a ospitare diverse attività didattiche ed culturali, dalle conferenze, alle serate di gala, al cinema.

L’anfiteatro e le aule, pensate per ridefinire l’equilibrio tra insegnamento in presenza e didattica a distanza, sono dotati di impianti e sistemi di audio-video conferenza estremamente sofisticati e perfettamente integrati nell’architettura. Il piano terra, visibilmente arretrato, sottolinea ancor di più la leggerezza del volume superiore e crea uno spazio aperto e coperto al tempo stesso, attrezzato per corsi e attività all’aperto, quasi una “nuova piazza urbana”.


L’edificio è rivestito in listelli di legno naturale e vetro, in una perfetta sintesi tra materiali naturali diversi e in perfetto dialogo con la natura circostante. I colori, texture e materiali di progetto, sono il frutto della ricerca del Gruppo Progettuale, e di una naturale sensibilità, le tonalità del rivestimento metallico e dell’intonaco graffiato si mixano col cromatismo del legno, in un gioco di equilibri e di scambi anche contrastanti. Ispirato a principi di progettazione sostenibile e realizzato in materiali naturali, l’edificio ha ottenuto la prestigiosa Certificazione LEED Platinum. 

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I pannelli acustici sospesi che definiscono il controsoffitto dell’anfiteatro, dal colore rosso corallo, catturano l’attenzione fin dall’esterno, mentre la loro silhouette organica rafforza il dialogo con il bosco adiacente.

Rosso acceso  che caratterizza gli arredi e gli elementi delle aule — un dettaglio ricercato che conferisce all’intero complesso grande impatto visivo, specie quando il volume si accende nelle prime ore serali.(dalla relazione del team di progetto)

Gli spazi esterni sono stati ridisegnati con una pavimentazione in ghiaietto stabilizzato, mentre un percorso in deck, protetto all’ombra di un filare di lecci, connette l’area del boschetto con la piazza. Tutte le aree all’aperto sono state attrezzate e organizzate per favorire lo studio, gli incontri informali, il relax e il gioco, offrendo infinite possibilità di aggregazione e grande flessibilità nell’uso.

Simile a un enorme cannocchiale che aggetta sul verde e vigila sulla piazza sottostante, il progetto firmato Alvisi Kirimoto diventa il nuovo cuore della vita del campus universitario.(dalla relazione del team di progetto)

Continua il racconto sensibile di Alvisi/Kirimoto, e ci accompagna verso nuovi stupori, privi di inutili contorsioni plastiche, ma recuperando, opera dopo opera, gli elementi fondamentali dell’architettura, gli archetipi troppo spesso dimenticati dal pensiero dominante, quelli che resteranno per sempre nella nostra memoria di critici e di architetti.


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