“Fare all’amore” e “Fare l’amore” significano la stessa cosa o due cose diverse, molto diverse? La domanda se la poneva già, verso la metà dell’Ottocento, Niccolò Tommaseo, con l’intento di valutare la portata semantica delle due locuzioni. (Federico Roncoroni, Sillabario della memoria, 2010).
Ho un debole per i dizionari personali, sia di parole esistenti o dimenticate (i “Sillabari” di Goffredo Parise; il citato “Sillabario della memoria” di Federico Roncoroni, “Il libro delle parole altrimenti smarrite” di Sabrina D’Alessandro), sia di parole inventate (il funambolico “Gaddabolario. Duecentodiciannove parole dell’Ingegnere”). Questo di Edoardo Boncinelli raccoglie oltre 250 voci che alle definizioni aggiungono diverse citazioni, che vanno da Catullo a Cameron Diaz, da Petrarca a Oscar Wilde (sempre immancabile), da Picasso a Eco in una serie di rimandi che cortocircuitano le pagine: “Molti fraintendimenti e molte idee sbagliate che girano fra la gente si originano proprio da un uso troppo disinvolto delle parole, non usandole con il loro significato di riferimento” (alla voce “Ambiguità”).
Una breve serie di estratti dalle voci più vicine al mondo della progettazione, in rigoroso ordine alfabetico: “Algoritmo: una sorta di ricetta. Niente di più e niente di meno. In particolare, non è un agente né può vivere di una vita indipendente e consapevole”; “Ambiente: si può saturare e anche avvelenare e distruggere. La soluzione anche parziale richiederà molti sacrifici da parte nostra”; “Arte: attività di somma gratuità cui ci dedichiamo per abbellire, noi, le nostre cose”.
E ancora “Bellezza: una delle parole dal significato più sfuggente che ci siano, da noi continuamente invocata, convinti di sapere cos’è”; “Casa: si può vivere in tanti posti e in tante maniere, ma la casa, quando c’è, è un luogo speciale. La casa è il luogo dove il mondo circostante non può entrare. È un luogo sociale e un’oasi dell’anima. Gran parte del suo valore si può desumere dagli stati d’animo che accompagnano le espressioni ‘Andarsene da casa’ e ‘Tornare a casa’. Può costituire un luogo mentale di rifugio o una fonte di incubi”; “Cultura: insieme di conoscenze, vere o approssimative, sulla realtà e sul modo di rapportarsi a essa, da parte di singoli o di comunità” (nella definizione la parola chiave è ‘approssimative’, che restituisce tutta l’ironia di Edoardo Boncinelli, tra l’altro tra i maggiori genetisti italiani).
Non mancano “Democrazia: parola molto usata per indicare una condizione politica nella quale tutti contano allo stesso modo, o quasi” (o quasi!); “Gioco: prove di vita apparentemente senza senso, mirate a familiarizzare con quella, in tenera età o anche dopo. La vita non è un gioco, ma il gioco è vita”; “Guerra: guerra è sempre” (ma questa è una citazione da Primo Levi).
Qual è la definizione più bella? “Cogito: complessa e ardita operazione concettuale proposta per tentare di radicarci nel mondo del vissuto. È sicuramente autoreferenziale, ma probabilmente di meglio non si può fare”. Ergo sum.
TWITTA:
Edoardo Boncinelli
Piccolo dizionario della nostra coscienza
il Saggiatore, 2023
pp. 160
ISBN 9788842832942
Recensione di Danilo Premoli – Office Observer
Leggi anche le recensioni:
Carlos Moreno: La città dei 15 minuti
Eugenio Guglielmi, Gianluca Sgalippa: Il colore razionale
Alessandro Tesei, Davide Calloni: Italian Urbex. Viaggio tra i luoghi abbandonati
Ettore Selli: Labirinti italiani
Pagina 111, Murray Bookchin: Dall’urbanizzazione alle città
Ho un debole per i dizionari personali, sia di parole esistenti o dimenticate (i “Sillabari” di Goffredo Parise; il citato “Sillabario della memoria” di Federico Roncoroni, “Il libro delle parole altrimenti smarrite” di Sabrina D’Alessandro), sia di parole inventate (il funambolico “Gaddabolario. Duecentodiciannove parole dell’Ingegnere”). Questo di Edoardo Boncinelli raccoglie oltre 250 voci che alle definizioni aggiungono diverse citazioni, che vanno da Catullo a Cameron Diaz, da Petrarca a Oscar Wilde (sempre immancabile), da Picasso a Eco in una serie di rimandi che cortocircuitano le pagine: “Molti fraintendimenti e molte idee sbagliate che girano fra la gente si originano proprio da un uso troppo disinvolto delle parole, non usandole con il loro significato di riferimento” (alla voce “Ambiguità”).
Una breve serie di estratti dalle voci più vicine al mondo della progettazione, in rigoroso ordine alfabetico: “Algoritmo: una sorta di ricetta. Niente di più e niente di meno. In particolare, non è un agente né può vivere di una vita indipendente e consapevole”; “Ambiente: si può saturare e anche avvelenare e distruggere. La soluzione anche parziale richiederà molti sacrifici da parte nostra”; “Arte: attività di somma gratuità cui ci dedichiamo per abbellire, noi, le nostre cose”.
E ancora “Bellezza: una delle parole dal significato più sfuggente che ci siano, da noi continuamente invocata, convinti di sapere cos’è”; “Casa: si può vivere in tanti posti e in tante maniere, ma la casa, quando c’è, è un luogo speciale. La casa è il luogo dove il mondo circostante non può entrare. È un luogo sociale e un’oasi dell’anima. Gran parte del suo valore si può desumere dagli stati d’animo che accompagnano le espressioni ‘Andarsene da casa’ e ‘Tornare a casa’. Può costituire un luogo mentale di rifugio o una fonte di incubi”; “Cultura: insieme di conoscenze, vere o approssimative, sulla realtà e sul modo di rapportarsi a essa, da parte di singoli o di comunità” (nella definizione la parola chiave è ‘approssimative’, che restituisce tutta l’ironia di Edoardo Boncinelli, tra l’altro tra i maggiori genetisti italiani).
Non mancano “Democrazia: parola molto usata per indicare una condizione politica nella quale tutti contano allo stesso modo, o quasi” (o quasi!); “Gioco: prove di vita apparentemente senza senso, mirate a familiarizzare con quella, in tenera età o anche dopo. La vita non è un gioco, ma il gioco è vita”; “Guerra: guerra è sempre” (ma questa è una citazione da Primo Levi).
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Non si possono tralasciare “Progetto: il concepimento e il perfezionamento di una serie di azioni che portino alla realizzazione di qualcosa. Richiede in genere interesse e visione. I viventi fanno in continuazione progetti, anche se non è chiaro se essi stessi derivino da un progetto”; e tanto più grande quanto più breve la definizione “Universo: il tutto materiale esistente in una o più copie. Forse”.Qual è la definizione più bella? “Cogito: complessa e ardita operazione concettuale proposta per tentare di radicarci nel mondo del vissuto. È sicuramente autoreferenziale, ma probabilmente di meglio non si può fare”. Ergo sum.
Edoardo Boncinelli
Piccolo dizionario della nostra coscienza
il Saggiatore, 2023
pp. 160
ISBN 9788842832942
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