“La natura viene in soccorso di ogni abbandono e, là dove tutto manca, si ridà intera; rifiorisce e rinverdisce su tutte le rovine; ha l’edera per le pietre e l’amore per gli uomini. Profonda generosità dell’ombra”.
Victor Hugo, “L’uomo che ride”.
Urbex: esplorazione urbana, una disciplina non codificata che comprende diverse interpretazioni, tra le quali quelle raccolte dal progetto Ascosi Lasciti, che nasce nel 2010 dall’occhio del regista ed autore TV Alessandro Tesei, fondatore. Il tema principale è l’abbandono di infrastrutture, trattato in tutti gli aspetti e che si declina grazie al lavoro di squadra di un team ramificato sul territorio, sviluppato da Davide Calloni, co-fondatore, e che prende la sua forma finale grazie alla sinergia tra gli esperti web di Passionlab e Subwaylab. Nel 2020 nasce l’omonima associazione culturale.
“La rovina – precisa l’autore – rivela la falsità del progetto architettonico, mostrando come quelle parti non siano mai state in armonia, svelando la volontà di distacco, di disgregazione. Antropologicamente è una costante riflessione su vari aspetti che contraddistinguono l’uomo, quali la presunzione di immortalità unita all’esigenza di accumulo e potere”.
L’Italia è una delle nazioni con la più grande percentuale di luoghi abbandonati (ma analoga considerazione si potrebbe fare sulle opere non finite, altra grande perla della Penisola): residenze, castelli, conventi, chiese, fabbriche, discoteche, ospedali, manicomi, alberghi, centri commerciali, strutture militari. Ma l’esploratore urbano non è il custode del posto fisico, ma della sua memoria e il suo compito è quello di raccontare e congelare con i suoi scatti un istante preciso della storia.
Nella raccolta i diversi progetti sono introdotti da brevi testi che riportano ubicazione, anno di costruzione (a volte sconosciuto), anno dell’abbandono e motivo. Alcune note definiscono un tempo sospeso: “Nei piani dedicati alle stanze molte sono ancora arredate, con televisori e telecomandi lasciati come se l’ospite si fosse alzato dal letto pochi istanti prima”; “Sulle scrivanie si trovano ancora vecchi computer, alcuni schedari e addirittura i tesserini con i nomi degli ex dipendenti”; “Tra i tanti ospiti che vi soggiornarono vi furono anche i giocatori della nazionale in ritiro prima dei Mondiali dell’82, poi vinti”.
A volte l’inizio della fine è solo un avviso come ce ne sono tanti: “Il riscaldamento degli spogliatoi non è funzionante per motivi di manutenzione. Ci scusiamo per il disagio”. E a questi si aggiungono indicazioni di stanze dimenticate: “Servizio psichiatrico. Terapia di orientamento alla realtà”. Alcune situazioni riescono più o meno a sopravvivere, come il policromo Castello di Sammezzano (dimora gentilizia abbandonata nel 1999, nella foto in alto) che oggi è un bene a disposizione del FAI che di tanto in tanto organizza qui delle visite guidate.
Nel nostro Paese non c’è una legge sul consumo del suolo legata alla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, nonostante il citatissimo articolo 9 della Costituzione: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Asfalto e cemento mangiano il territorio, rendendolo anche più esposto ai sempre più frequenti avvenimenti atmosferici avversi.
Ma sfogliando il volume, ad un tratto un materiale, un angolo, un dettaglio ancora perfetti e in ottimo stato restituiscono una piccola speranza.
TWITTA:
Alessandro Tesei, Davide Calloni
Italian Urbex
Viaggio tra i luoghi abbandonati
Magenes Editoriale, 2023
pp. 244
ISBN 9788866492610
Recensione di Danilo Premoli – Office Observer
Leggi anche le recensioni:
Ettore Selli: Labirinti italiani
Pagina 111, Murray Bookchin: Dall’urbanizzazione alle città
Gustav T. Fechner: Nanna o L’anima delle piante
Antonella Galli, Pierluigi Masini: I luoghi del design in Italia
Cristiano Seganfreddo: La banalità del brutto. La bellezza è politica
Urbex: esplorazione urbana, una disciplina non codificata che comprende diverse interpretazioni, tra le quali quelle raccolte dal progetto Ascosi Lasciti, che nasce nel 2010 dall’occhio del regista ed autore TV Alessandro Tesei, fondatore. Il tema principale è l’abbandono di infrastrutture, trattato in tutti gli aspetti e che si declina grazie al lavoro di squadra di un team ramificato sul territorio, sviluppato da Davide Calloni, co-fondatore, e che prende la sua forma finale grazie alla sinergia tra gli esperti web di Passionlab e Subwaylab. Nel 2020 nasce l’omonima associazione culturale.
“La rovina – precisa l’autore – rivela la falsità del progetto architettonico, mostrando come quelle parti non siano mai state in armonia, svelando la volontà di distacco, di disgregazione. Antropologicamente è una costante riflessione su vari aspetti che contraddistinguono l’uomo, quali la presunzione di immortalità unita all’esigenza di accumulo e potere”.
L’Italia è una delle nazioni con la più grande percentuale di luoghi abbandonati (ma analoga considerazione si potrebbe fare sulle opere non finite, altra grande perla della Penisola): residenze, castelli, conventi, chiese, fabbriche, discoteche, ospedali, manicomi, alberghi, centri commerciali, strutture militari. Ma l’esploratore urbano non è il custode del posto fisico, ma della sua memoria e il suo compito è quello di raccontare e congelare con i suoi scatti un istante preciso della storia.
Nella raccolta i diversi progetti sono introdotti da brevi testi che riportano ubicazione, anno di costruzione (a volte sconosciuto), anno dell’abbandono e motivo. Alcune note definiscono un tempo sospeso: “Nei piani dedicati alle stanze molte sono ancora arredate, con televisori e telecomandi lasciati come se l’ospite si fosse alzato dal letto pochi istanti prima”; “Sulle scrivanie si trovano ancora vecchi computer, alcuni schedari e addirittura i tesserini con i nomi degli ex dipendenti”; “Tra i tanti ospiti che vi soggiornarono vi furono anche i giocatori della nazionale in ritiro prima dei Mondiali dell’82, poi vinti”.
A volte l’inizio della fine è solo un avviso come ce ne sono tanti: “Il riscaldamento degli spogliatoi non è funzionante per motivi di manutenzione. Ci scusiamo per il disagio”. E a questi si aggiungono indicazioni di stanze dimenticate: “Servizio psichiatrico. Terapia di orientamento alla realtà”. Alcune situazioni riescono più o meno a sopravvivere, come il policromo Castello di Sammezzano (dimora gentilizia abbandonata nel 1999, nella foto in alto) che oggi è un bene a disposizione del FAI che di tanto in tanto organizza qui delle visite guidate.
Nel nostro Paese non c’è una legge sul consumo del suolo legata alla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, nonostante il citatissimo articolo 9 della Costituzione: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Asfalto e cemento mangiano il territorio, rendendolo anche più esposto ai sempre più frequenti avvenimenti atmosferici avversi.
Ma sfogliando il volume, ad un tratto un materiale, un angolo, un dettaglio ancora perfetti e in ottimo stato restituiscono una piccola speranza.
TWITTA:
Alessandro Tesei, Davide Calloni
Italian Urbex
Viaggio tra i luoghi abbandonati
Magenes Editoriale, 2023
pp. 244
ISBN 9788866492610
Recensione di Danilo Premoli – Office Observer
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