L’età dell’Oro è titolo meraviglioso per una mostra che ambisce a diventare una delle più importanti di questi ultimi anni alla Galleria Nazionale dell’Umbria, sia per la concezione immaginifica che per l’idea sorprendente dell’accostare capolavori di maestri antichi con le espressioni più alte della contemporaneità, con la comunanza di quel “metallo” di cui parla Figaro nel capolavoro di Rossini.
Dal 26 ottobre 2024 al 19 gennaio 2025, un prezioso filo d’oro guida i visitatori lungo un viaggio di secoli di storia dell’arte, dal Medioevo alla contemporaneità, alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, col patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Città del Vaticano.
La mostra propone cinquanta capolavori di artisti quali il Maestro di San Francesco, Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore, Bernardino di Mariotto, il Maestro del Trittico del Farneto, Bartolomeo Caporali e altri, in dialogo con opere di grandi autori contemporanei, tra i quali Carla Accardi, Alberto Burri, Mario Ceroli, Gino De Dominicis, Yves Klein, Jannis Kounellis, Marisa Merz, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Andy Warhol.
All’interno del percorso s’incontra inoltre il dipinto Le tre età (1905) di Gustav Klimt.
“È l’arte – afferma Costantino D’Orazio, direttore Musei nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria – a farla da padrona in questa mostra, e in particolare lo è uno dei suoi elementi decorativi più consueti, l’oro. Simbolo dell’incorruttibile eterno e allo stesso tempo causa primigenia della più abietta corruzione umana, questo metallo scaturito dalla terra che, pur senza esserlo in origine, diviene pigmento, è utilizzato dagli artisti fin dagli albori della civiltà e trasmigra da un’epoca all’altra senza mai perdere il suo significato. L’oro ci consente quindi di guardare alle opere del passato con gli stessi occhi con i quali guardiamo il nostro contemporaneo, astraendolo dalla dimensione temporale per immedesimarci nel valore simbolico e senza tempo di ogni singolo oggetto, arrivando a scoprire qualcosa di nuovo”.
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Il percorso espositivo, comprende i “fondi oro” della Galleria Nazionale dell’Umbria, il capolavoro di Michelangelo Pistoletto, Autoritratto oro del 1960, il Maestro di San Francesco con la sua Deposizione del dossale di San Francesco al Prato accostata al Monochrome sans titre realizzato da Yves Klein per il santuario di Santa Rita da Cascia.
Duccio di Boninsegna, con la sua Madonna col Bambino e sei angeli (1304-1310), dialoga con il Concetto spaziale su fondo oro di Lucio Fontana, proveniente dalla Fondazione Prada di Milano. E ancora l’ex-voto che Yves Klein dedicò a Santa Rita da Cascia, donato dall’artista francese al convento delle Agostiniane, la Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano, accostato al Sacerdote di Michelangelo Pistoletto, e ancora la meravigliosa opera di Gilberto Zorio Stella di giavellotti, senza dimenticare la Golden Marilyn 11.40 di Andy Warhol, o La Maddalena di Fausto Melotti.
Tra le associazioni più sorprendenti, spicca quella fra la Crocifissione della Pinacoteca Comunale di Terni di Niccolò di Liberatore, e la Tragedia civile di Jannis Kounellis, realizzata nel 1975, proveniente dal Kolumba, il Museo d’Arte dell’Arcidiocesi di Colonia l’altra realizzata nel 2009, di proprietà della Galleria Alfonso Artiaco di Napoli.
Particolarmente esemplificativo, è il dialogo tra gli Scarabei stercorari di Jan Fabre, con i loro simboli cristiani, e lo splendido piviale ricamato appartenente al cinquecentesco parato Armellini del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo.
Uscendo dalla galleria si rimane pervasi da questo potere immarcescibile della bellezza della creazione, che ci consente di affrontare la giornata con la consapevolezza che l’uomo che ha fatto in otto secoli tutto quello che abbiamo visto, non merita lo stato, la condizione di minorità in cui ha ridotto la sua progenie. Questa umanità comunque riuscirà a sopravvivere e tornare allo spirito che ha attraversato e illuminato le sue menti migliori, questa speranza non potrà abbandonarci mai, neppure per i prossimi nove secoli.
L’ETÀ DELL’ORO
I capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria incontrano l’Arte Contemporanea
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
26 ottobre 2024 – 19 gennaio 2025
a cura di Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli, Carla Scagliosi
Figaro
All’idea di quel metallo
Portentoso, onnipossente,
Un vulcano la mia mente
Già comincia a diventar.
Conte
Su, vediam di quel metallo
Qualche effetto sorprendente,
Del vulcan della tua mente
Qualche mostro singolar.
Il Barbiere di Siviglia.Gioachino Rossini,1816
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