Nei disegni messaggeri inviati negli anni a Stefano Casciani, l’anima di Lisa Ponti vola nella tenerezza utopica di un mondo sognato dove “All You Need Is Love”.
Tutto intorno a quel grande “definitivo” libro su Gio Ponti * che ho finito di scrivere nel 2008 e che ha poi impiegato 13 anni per essere pubblicato da Benedikt Taschen – complici anche il crollo proprio quell’anno di Lehman Brothers e dell’economia globale – aleggia lo spirito leggero di Lisa Licitra Ponti.
Lisa Ponti non è solo la figlia di Gio Ponti, la curatrice e l’ “esecutrice intellettuale” della sua immensa eredità culturale, ovvero la persona migliore per spiegare al mondo la natura del genio di suo padre, dopo aver lavorato con lui per quarant’anni (1939/1979): ma è stata anche una raffinata intellettuale, una coltissima e combattiva scrittrice d’arte.
E infine, un artista del disegno a cui ha affidato per anni i suoi pensieri e le sue visioni sempre positive di un mondo sempre più complicato, non solo nell’arte.
Per me che l’ho conosciuta nel 1979, quando non ancora laureato in design mi chiamò da Roma a Milano Alessandro Mendini per far parte della nuova redazione di Domus, Lisa fu prima di tutto l’affascinante curatrice della sezione Arte, che da sempre amava e seguiva da vicino gli autori delle diverse tendenze contemporanee – con Pierre Restany a fare da editor at large con i suoi frequentissimi viaggi.
Così è nata ed è rimasta l’amicizia con lei ,che anche mi ospitò nella sua casa di via Randaccio, la prima costruita da Gio Ponti, dove teneva un allegramente sovversivo circolo di artisti e intellettuali, da Mario Merz a Alighiero Boetti, da Tony Cragg a Mimmo Paladino, Gianni Colombo…
Le occasioni di incontro sono continuate nei decenni, così quando nel 2006 ho colto l’occasione davvero irripetibile di curar il grande “definitivo” libro Taschen su Gio Ponti, c’è voluta meno di una frazione di secondo per sapere che la più bella introduzione al libro avrebbe potuto scriverla solo Lisa: che già a 84 anni (ne avrebbe vissuti altri 14) si è immediatamente lanciata a scrivere gli aforismi perfetti per schizzare in poche pagine il ritratto dell’unico vero architetto Rinascimentale moderno.
Il nostro dialogo non si è mai interrotto ed è continuato negli anni, di persona o attraverso la sua corrispondenza disegnata, con cui non mancava mai di sottolineare la sua partecipazione e soddisfazione ogni volta che mi succedeva di scrivere – su libri, riviste, programmi televisivi di Gio Ponti e non solo.
Ecco allora il sorridente Esagono per un articolo nell’Abitare di Italo Lupi, dove raccontavo di una curiosa mostra curata da Michele Porcu e Attilio Stocchi sulla forma geometrica preferita da Ponti per architetture e opere; un suo “autoritratto” sorridente per complimentarsi del programma RAI TV Lezioni di Design, dove pure avremmo dedicato una bellissima puntata tutta dedicata a Gio, con Lisa a ricordarne lucidamente il genio; l’angelo che mormora VIENI! per ricordarmi l’inaugurazione della mostra alla Galleria Milano “A4x88” , A4 come il formato classico dei sui disegni, 88 come gli anni che compiva nel 2011; e ancora molti altri messaggi e personaggi angelicati.
Non deve ingannare il segno sempre leggerissimo di queste sue immagini e visioni, il loro essere popolate da creature quasi evanescenti, le delicate sottolineature cromatiche dei tratti – a inchiostro o a matita – con i fedeli pennarelli.
Perché ognuno di questi disegni è un distillato della immensa sensibilità di Lisa, il suo guardare sempre a un altro mondo (nonostante tutte le brutture di quello reale) dove stanno solo ricordo e amicizia che non finiscono, esperienza di una tentata felicità, augurio di un’esistenza in pace con sé stessi e gli altri: avendo sempre per riferimento la poesia e l’armonia dell’universo, racchiuse in una goccia d’acqua, in una foglia verdissima, nello stupore delle figure con cui Lisa ha saputo celebrare in infiniti disegni quella poesia ed armonia.
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