“Scrivere di musica è come ballare di architettura” (Frank Zappa) Musica e architettura: due grandi interessi di Maurizio De Caro, ai quali aggiungere: arte, letteratura, critica, in una parola: politica. Nella raccolta antologica dei suoi scritti, pubblicati su quotidiani, periodici, libri e siti online: “La manutenzione puntuale del cuore” (che sembra dialogare con il titolo del suo precedente “Mi senti?”) il ritmo sincopato dell’impaginazione ha un ruolo molto importante.
La prima parte del volume (intitolata Manutenzione italiana) è un poderoso frullato dei personaggi (dire protagonisti stonerebbe) di una nostra contemporanea Commedia per niente Divina. Senza soluzione di continuità, in ordine sparso e accompagnati da sublimi definizioni, si rincorrono: Mattarella, Conte, Mentana, Casaleggio (quello giovane), Toninelli (Toninelli!), Berlusconi, Matteo 1 & 2, Ferragni & Fedez: aka i Ferragnez, Damilano, Fazio, Floris.
LEGGI ANCHE – La musica della natura: canto degli alberi
Un bel respiro e si continua: Julia Jebreal, Fico, Gramellini (nato dalla penna di Fogazzaro), Saviano, Zingaretti, Minniti, Murgia, Meloni, Tria (una meteora), Bonino, Camilleri, Freccero, Cacciari, Battisti (Cesare, nostrano Hannibal Lecter), Landini. Per concludere, un po’ storditi: Di Battista, Cairo, Gruber, Travaglio, Formigoni, Segre, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco I, Raggi, le Sardine (nate dal basso, sparite dall’alto), Vespa. In sintesi: “Si ride, si beve, si abbandonano i cani sull’autostrada e si uccide, niente di nuovo sotto il cielo azzurro” e oltre: “… ci hanno fiaccato nella nostra fantastica capacità di sognare, di essere eleganti, di avere una cucina diffusa stellare”.
Ma De Caro è pur sempre un architetto, quindi non può dimenticare i designer (nella loro totalità, nell’articolo: La paranza dei designer, titolo icastico come pochi), la Triennale, Renzo Piano, l’Expo 2015 (cui è dedicata una delle parti più interessanti della raccolta: la relazione per il concorso, vinto da De Caro, per le architetture dei servizi generali della manifestazione internazionale), il Fuorisalone: “Milan l’è un grand design!” e la fantastica definizione di “Post Brianza”.
LEGGI ANCHE – Invito alla Meraviglia
Non mancano incursioni all’estero: Juncker, Moscovici, Teresa May, Greta Thunberg, Victoria’s Secret (l’autore può passare con disinvoltura dalle sfilate di lingerie a Lina Bo Bardi: ci sono architetti che non sanno nulla né dell’una né dell’altra) ed i ricordi di incontri memorabili: Pierre Restany, John Hejduk, Frank O. Gehry, Rem Koolhaas. A chiudere la raccolta una personale variazione di “Quelli che…” che non sarebbe dispiaciuta a Jannacci, e un piccolo, quasi commovente, saggio che l’autore dedica allo scrittore Giorgio Scerbanenco e di riflesso a Milano, città molto amata da entrambi, milanesi di adozione (De Caro è di origini siciliane e si capisce che ama molto anche l’Italia per quello che rappresenta, non chi la rappresenta). Il “breviario” è introdotto da una sentita presentazione di Lucrezia De Domizio Durini (la definizione virgolettata è sua).
Twitta:
Maurizio De Caro
La manutenzione puntuale del cuore
Presentazione Lucrezia De Domizio Durini
Casa Editrice Il Clavicembalo, 2020
pp. 392
di Danilo Premoli – Office Observer
Seguici sui nostri canali per restare sempre aggiornato: