Picasso, uno dei più grandi artisti del ‘900 e il suo rapporto con il mondo femminile attraverso gli scatti di uno dei più affermati fotografi del Novecento, Edward Quinn.
La città di Firenze ne celebra uno dei più grandi artisti del ’99 con l’esposizione “Picasso. L’altra metà del cielo. Foto di Edward Quinn”. La mostra, organizzata dall’associazione Metamorfosi e sostenuta dalla Fondazione Guglielmo Giordano e Listone Giordano, sarà in programma dal 30 novembre 2019 al 1° marzo 2020, presso il Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi.
L’esposizione nasce dell’insolita amicizia che unì Picasso al fotografo Edward Quinn, come spiega il nipote ricostruendo il loro primo incontro avvenuto in Costa Azzurra: “Lui, il ne me dérange pas”, (“non mi disturba”) racconta Picasso dopo che, il 23 marzo 1953, lo aveva fotografato per la prima volta durante il suo lavoro. Così Quinn divenne uno dei pochi fotografi a cui fu permesso di fotografarlo durante il lavoro.
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Edward Quinn seguì Picasso durante il suo lavoro in Costa Azzurra e lo ritrasse per circa vent’anni. In mostra sono presenti un’ottantina di foto che raccontano un Picasso intimo e privato, svelando, in particolare, il suo complesso rapporto con l’universo femminile.
Il maestro è ritratto fra le sue donne, amanti e amiche, fra i suoi figli, frutto di molte passioni nel corso degli anni, ma anche fra i tanti amici e conoscenti che popolavano le sue tele così come le tavolate imbandite e le spiagge davanti al mare. Le foto provengono dall’Archivio Quinn di Zurigo e sono state selezionate dal curatore della mostra, Wolfgang Frei, nipote del fotografo.
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Gli scatti di Quinn mirano a restituire un’immagine non convenzionale, credibile, autentica, documentaria. Le fotografie in mostra rivelano come l’artista si sia ispirato alle cose e alle persone di tutti i giorni, ma anche a quelle straordinarie che lo circondavano. In questa rappresentazione della personalità dell’artista, delle persone – e delle donne – dietro alle immagini un focus particolare è rivolto agli aspetti per alcuni versi dicotomici della vita: il tempo libero accanto al lavoro, il quotidiano in relazione all’arte, il Casanova e l’uomo di famiglia, il clown e il jolly estroverso, ma anche il maestro intento e impegnato nel proprio lavoro.
Un tema indubbiamente di grande attualità, oltre che di un’assoluta originalità. «L’altra metà del cielo» – spiega Pietro Folena, Presidente dell’Associazione MetaMorfosi – è una citazione storica, che evidenzia, in questi tempi di vivace dibattito, l’importanza che avuto il femminismo. Certo – sottolinea il presidente di MetaMorfosi – non si può considerare Picasso un femminista, faremmo un torto alla sua storia, al suo rapporto tormentato e, in alcuni passaggi, tragico con le donne. Tuttavia Picasso – conclude Folena – ha cantato la bellezza esteriore e interiore delle donne. Donne che lo hanno avvicinato con l’idea che lui potesse essere per loro anche un maestro di arte e di cultura, un formatore. E di fatto lo è stato».
Dal 30 novembre al primo marzo 2020 a palazzo Medici Riccardi
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