San Gimignano

San Gimignano – antica città fortificata con le sue caratteristiche torri medievali edificate da ricche famiglie cittadine come simbolo del loro benessere e potere – sorge a metà strada tra Firenze e Siena.

Il borgo, vera perla della provincia senese, è stato dichiarato nel 1990 Patrimonio dell’Umanità. La città gode di una vista privilegiata sul caratteristico paesaggio della Val d’ Elsa: fu infatti costruita su un colle alto circa 300 metri: proprio per la sua posizione dominante che consentiva di controllare in modo agevole la vallata, fu abitata già dal periodo etrusco ed ellenistico. Prese però il nome da San Geminiano, vescovo di Modena, che la salvò dall’assalto dei barbari.

Nel Medioevo San Gimignano visse il suo periodo più florido, grazie soprattutto al fatto di essere attraversato dalla Via Francigena, una delle principali vie di comunicazione [1]. Nel 1100 la città si trovò al centro di aspre e violente guerre che videro coinvolte due importanti fazioni toscane: iì guelfi e i ghibellini. Uno dei guelfi bianchi più famosi, Dante Alighieri, giunse in città in veste di ambasciatore. In questo periodo vennero edificate ben settanta torri; oggi ne rimangono solo quattordici, e rendono il profilo di San Gimignano unico e riconoscibile anche a distanza di chilometri.

La città, nel corso dei secoli, crebbe notevolmente nell’ambito artistico. Il principale luogo di culto è la Collegiata di
San Gimignano
, celebre opera del Rinascimento fiorentino, progettata da Benedetto da Maiano nel 1468. Composta da tre navate, all’interno sono conservate notevoli sculture come l’Annunciazione lignea di Jacopo della Quercia. Le pareti invece sono interamente affrescate: tra le opere più pregevoli spicca l’affresco San Sebastiano di Benozzo Bozzoli, il Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo e le Storie di Santa Fina di Domenico Ghirlandaio [2].

LEGGI ANCHE – Pienza, città della luce e meraviglia del rinascimento

In quest’ultima opera, l’artista racconta la vita di Fina dei Ciardi, santa e patrona della città: nel 1248, quando aveva solo dieci anni, fu colpita da una terribile malattia. La giovane affrontò un lunghissimo calvario, mostrando grande fede e spiritualità tanto da diventare un simbolo per molti cristiani. La sua casa diventò meta di pellegrinaggio. Dopo la sua morte, sulla tavola di quercia dove aveva giaciuto, nacquero delle viole gialle, le cosiddette Viole di Santa Fina, oggi presenti anche sulle mura di San Gimignano [3].

San Gimignano 1311

San Gimignano è un’icona di arte, bellezza e stile di vita italiano riconosciuta nel mondo. Nota anche come « la città dalle belle torri » figura nella lista del Patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO. In antichità il borgo ha raggiunto il considerevole numero di 72 torri in un’incessante competizione tra famiglie che hanno utilizzato l’architettura civile come mezzo per offrire una rappresentazione visiva della propria ascesa economica e sociale. Un pavimento in legno della collezione Atelier di Listone Giordano, nella declinazione Heritage ha tratto ispirazione da quelle stesse pareti verticali di solida pietra per rievocare una data: l’anno 1311 segna il completamento della Torre del Podestà, detta anche Torre Grossa per il fatto di primeggiare su tutte con i suoi ben 54 metri di altezza. La sua costruzione era iniziata undici anni prima, sotto gli occhi di Dante Alighieri, ricevuto in città nell’attiguo Palazzo del Podestà in veste di ambasciatore della Lega Guelfa.

Ogni anno, nel mese di giugno, gli abitanti rievocano un’antica tradizione, una vera manifestazione medievale celebrata all’interno del centro storico della città: si tratta della Ferie delle Messi, durante la quale i Cavalieri Di Santa Fina, associazione che dal 1993 si impegna a organizzare l’evento, si dedica in particolare alla rievocazione della tradizione cavalleresca, prendendo spunto dalle battaglie di Montaperti avvenuta nel 1260 e di Capaldino del 1289.

Insieme al Duomo, spicca in tutta la sua magnificenza il Palazzo del Popolo, ora sede del Museo Civico della città, con una cisterna del 1361. È uno dei monumenti più interessanti della città e racchiude al suo interno la Sala del Consiglio, detta anche Sala di Dante, decorata con motivi cavallereschi in onore alla visita del poeta risalente al 1299.

Dal palazzo è inoltre possibile accedere alla torre più alta della città, la Torre Grossa, per godere di un panorama mozzafiato. In alcune giornate è possibile scorgere, all’estremo nord, le Alpi Apuane e il monte Amiata, al confine con il Lazio.

LEGGI ANCHE – Montalcino, la gemma rosso rubino della Val d’Orcia

Facilmente raggiungibile è uno degli antichi torrioni facenti parte della Rocca di Montestaffoli; ben poco rimane della storica e potente fortificazione, ma il visitatore è rapito sia dalla bellezza dei ruderi sia da un meraviglioso e verdeggiante panorama. La Rocca di Montestaffoli è il luogo ideale per conoscere e degustare uno dei nettari più prelibati: la Vernaccia, uno dei migliori vini bianchi italiani, conosciuto in tutto il mondo. La Vernaccia è stato il primo vino italiano a fregiarsi del titolo di prodotto a Denominazione d’Origine Controllata (DOC) nel 1966 e nel 1993 ha ottenuto il marchio DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) che ne garantisce ulteriormente la provenienza [4].

San Gimignano, con le sue alte torri che si stagliano all’orizzonte, è noto anche come la Manhattan del Medioevo ed è una delle mete più iconiche e riconoscibili di tutta la Toscana. Passeggiare tra le sue vie è come tornare indietro nel tempo.

  • [1] Arteria medievale che, dai valichi delle Alpi nord-occidentali, per Piacenza, Lucca e Siena raggiungeva Roma, ossia una porzione di quella serie di arterie di lunga percorrenza che nel Medioevo congiungevano le regioni del Nord-Europa con Roma e con la Terrasanta. Per maggiori informazioni si veda: S.Patitucci Uggeri, Quaderni di Archeologia Medievale VII, La Via Francigena e altre strade della Toscana Medievale, All’Insegna del Giglio, 2004.
  • [2] La historia, Vita e Morte di Santa Fina da San Gimignano e miracoli fatti doppo quella in diverse persone. Con licenzia del Reu, Padre Inquisitore. Stampata in Firenze, Adistanza di Jacopo Manducci Pisano, l’Anno MDLXXV.
  • [3] Ragguaglio Istorico della Vita Miracoli, e Culto Immemorabile della Gloriosa Vergine Santa Finali Sangimignano Raccolto a confaloni de’ fuori Devoti e dedicati alla medesima santa da Pietro Paolo Maria De’ Medici Nobil Patriziato, Accademico Fiorentino, Seconda Edizione, nuovamente ristampata, e corretta, dedicata al merito sublime Pietro Franzes Vescovo di Monte Pulciano, in Siena, 1781
  • [4] Toscana, Artigianato, sagre, eventi, sport curiosità, gastronomia nei centri maggiori e minori, Guide del Sole, Touring Club Italiano, 2004.

In collaborazione con AboutUmbria.


Seguici sui nostri canali per restare sempre aggiornato:

Exit mobile version