Forme Mobili Mostra Triennale Milano

Triennale Milano presenta Forme Mobili, il nuovo percorso espositivo del Museo del Design Italiano, diretto da Marco Sammicheli, con progetto di allestimento di Luca Stoppini.

Intitolato Forme mobili, il percorso accorpa una serie di acquisizioni recenti organizzati in dieci sezioni tematiche che rappresentano delle costanti nella storia del design italiano, come il ruolo e la tradizione del disegno, la costituzione di una comunità internazionale, e di una realtà produttiva che ha dato vita e continuità al Made in Italy .

Ogni sezione è messa in relazione le assonanze compositive tra forme, materiali, periodi storici e idee progettuali. Il Museo del Design Italiano, include anche altri due nuovi ambiti: quello della nautica, e quello dell’illustrazione, la satira, il disegno per riviste e giornali e alla grafica d’autore.

Le sezioni tematiche sono:

  • le regole del corpo
  • la cultura architettonica e degli interni
  • la pratica dell’ingegno
  • lo spirito dell’artigiano
  • l’arte e i suoi materiali
  • manifattura e progetto
  • il pensiero radicale
  • gli outsider
  • la comunità internazionale
  • il disegno e la grafica

Boeri dichiara: “Presentiamo oggi il risultato di un importante lavoro di ricerca che Triennale ha svolto nel corso degli ultimi sei anni, un lavoro che ha portato alla costituzione di diversi fondi dedicati all’opera di alcuni protagonisti del design e della progettazione italiani. È stato possibile implementare la nostra collezione anche grazie al lavoro di  promozione del design che è confluito in alcune mostre che abbiamo organizzato, come il ciclo dedicato a Ettore Sottsass o le esposizioni su Carlo Mollino e su Alberto Meda.”

Forme mobili permette di valorizzare, alcuni fondi all’interno della collezione permanente di Triennale, tra cui quelli dedicati ad Antonio Citterio, Carla Crosta, Giorgio Forattini, Alberto Meda, Luigi Molinis, Carlo Mollino, Cinzia Ruggeri, Carlo Scarpa, Ettore Sottsass, Saul Steinberg, Andrea Vallicelli.

Luca Stoppini, progettista dell’allestimento del Museo, dichiara: L’emersione degli archivi, il display delle nuove acquisizioni, il dialogo tra le discipline sono rappresentati attraverso il camminamento all’interno di un deposito che ha occupato gli spazi del Museo.”

Nel trasferimento ideale dai luoghi deputati alla creazione a quelli dell’approfondimento e divulgazione, l’estetica disordinata dello studio, quella caleidoscopica degli specchi di un atelier, quella caotica di una redazione offrono al pubblico un’esperienza di visita ricca di connessioni.

Nello spazio della “Curva” vengono esposti oltre duecento oggetti, presentati all’interno di scaffalature e dispositivi mobili realizzati ad hoc che attraversano l’intera lunghezza del Museo..

Questo progetto rappresenta l’avvio di una serie di rapporti con archivi privati e pubblici, che porterà  a nuove acquisizioni.. Tra le altre iniziative del dipartimento vi sono esposizioni dedicate a grandi protagonisti della moda, incontri del public program, giornate di studio, proiezioni, workshop, oltre alla promozione di percorsi formativi in dialogo con scuole e università.

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In occasione della presentazione del nuovo percorso del Museo del Design Italiano, anche la Design Platform, sezione finale del Museo dedicata a progetti legati al contemporaneo, dà spazio alla moda con un focus sull’attività di Monica Bolzoni, designer di abiti e accessori e figura chiave del design e della progettazione della moda.

Un passo ulteriore verso la “costruzione scientifica sistematizzata” di un passato recente, sempre attuale e sempre utile e funzionale per creare forme, identità di futuro per la nostra incoercibile creatività e per la nostra costante esigenza, di produrre momenti significativi di bellezza, cui non sapremo mai rinunciare.


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