Il dado è tratto, il colore simbolo dell’anno alle porte ha una doppia anima a contrasto: il giallo “Illuminating” e il grigio “Ultimate Gray”. Curiosa annotazione – si parla tanto di grigio in tutte le sue sfumature – ma è la prima volta che un grigio viene eletto a colore dell’anno.
Queste due tonalità agli antipodi – la solarità del giallo fa da contraltare al grigio (ciò che veniva identificato più facilmente con le brume invernali e gli stati d’animo più dimessi di questa stagione è ormai storia che appartiene al passato) sono invitate a risplendere e rispecchiarsi l’una nell’altra – in una fusione di particelle spirituali – a fluire liberamente attraversando spazi, tempi e luoghi per dar vita ad ambienti domestici dalle caratteristiche complementari o sostenuti dalla forza di giochi cromatici contrastanti.
Il grigio è da sempre connotato da sobrietà ed eleganza – doti care ai nostri giorni – è un colore non colore atemporale, spirituale e al limite del metafisico. Dal colore della pietra e delle rocce accarezza con disinvoltura gli intrecci caldi e rassicuranti di fibre e tessuti dell’alta sartoria maschile per antonomasia.
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Il grigio funziona anche con texture materiche, s’illumina di scintillii metallici o può impersonare rassicuranti finiture opache! Il giallo lo illumina, trovando così un punto d’equilibrio per la sua esuberanza, un guizzo di luce che ben si addice a complementi ed oggetti di arredo dalla grande personalità.
Avanti, dunque, con le sperimentazioni e composizioni empiriche: abbiniamo giallo e grigio senza timore. Uno specchio dalla duplice superficie riflettente ci permette di riscoprire stati d’animo e percezioni sensoriali controllate da ricettori antagonisti. Da un lato la tranquillità serafica e rilassata del grigio (camera da letto, stanza lettura, corridoi ed ingresso) fa da cassa di risonanza alla vitalità esuberante del giallo (zona living, cucina e perché no bagno?)
Il colore non investe più solo volumi ed oggetti tridimensionali ma si cimenta con superfici e piani bi-dimensionali (pareti, pavimenti, tessuti ecc…) alla ricerca di soluzioni di arredo dal forte impatto visivo/emotivo. Le pelli lignee di Fabrique, Medoc, Heritage si trasformano in docili cortecce malleate da pigmenti ferrosi che ne scolpiscono la superficie, mentre Paola Lenti incontra la sia identità cromatica in Perigal.
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Le superfici grigie – siano esse sviluppate in verticale o orizzontale – possono diventare delle tele su cui creare effetti sorprendenti, quinte teatrali che accolgono lo spettatore per condurlo verso la rappresentazione, che è il vero e proprio progetto d’interior (introducendo ad esempio elementi suggestivi in giallo, sedie-vasi-cuscini che sappiano creare la punteggiatura di questa grammatica decorativa da riscrivere ogni volta per sottolineare la personalità individuale di ogni singolo spazio).
La ricerca empirica nell’utilizzo del colore in fase progettuale permette, appunto, di sperimentare e giocare con tutti gli ingredienti a disposizione, al solo ed unico scopo di divertirci, creare il nostro “vestito abitativo su misura”, rendere il luogo della nostra intimità ancora più seducente ed accogliente attraverso sensazioni di luminosità e calore.
Non si parla più di superfici bidimensionali ma vieppiù di materie tridimensionali.
Nel design globalizzato e digitalizzato ci di riferisce ormai al progetto colore, e si può perfino immaginare di apporre la propria firma ad una specifica nuance cromatica (Rosso Libeskind, Nero Burri, senza sottovalutare il blu Majorelle creato dal pittore Jacques Majorelle) che diventa così identità emotiva, ma questo richiede infinito studio e solida esperienza di campo.
SOURCE: Courtesy of Pantone.
Listone Giordano GUIDE to choose wood flooring
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