“Talvolta siamo portati a credere che la Terra ci appartenga di diritto per eredità dei genitori. In realtà ci è solo concessa in affitto dai nostri figli”.
È un antico e saggio proverbio indiano che ci invita a riflettere sulle conseguenze delle nostre scelte. Listone Giordano ha appreso in Borgogna i segreti di una selvicoltura di tradizione millenaria.
La Francia è universalmente considerata un modello di riferimento per la gestione eco-sostenibile della foresta. Attraverso i secoli ha preservato e accudito un immenso patrimonio forestale che conta oggi ben 18 milioni di ettari, oltre un terzo dell’intera superficie nazionale.
Ogni albero è censito, coltivato, tagliato una volta giunto a maturazione, e quindi sistematicamente riforestato. Il tutto nel rispetto di norme antichissime che risalgono ai Monaci Cistercensi e, dopo di loro, al lungimirante e ambizioso Re Sole..
La storia della tutela forestale in terra di Francia ha infatti radici profonde. Le prime notizie risalgono addirittura al Medioevo, quando gli ordini monastici si fecero gelosi custodi di questa preziosa risorsa.
Passando correttamente il testimone da una generazione alla successiva con sguardo rivolto al futuro, e rispettando rigorosamente i codici di gestione sostenibile, negli ultimi cento anni la foresta francese è addirittura raddoppiata in superficie e triplicata in volume di materia prima.
Grazie ad un progetto familiare con echi nell’antica tradizione contadina, la scuola di selvicoltura francese si è trasferita In Umbria, cuore verde d’Italia e terra natale di San Benedetto e San Francesco, dove la famiglia Margaritelli, appunto, nel 1999 ha realizzato la più importante riforestazione italiana di latifoglie, mettendo a dimora ben 22.000 nuove piante di rovere.
L’iniziativa, che nel suo complesso interessa un territorio di oltre 150 ettari, ha ottenuto, primo caso in Italia nel suo genere, la certificazione secondo entrambi gli standard internazionali PEFCTM e FSC®. Ciò che attesta una gestione forestale rispondente ai più avanzati criteri di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
La foresta di Città della Pieve, che prevede un ciclo di maturazione di oltre 150 anni, rappresenta la testimonianza tangibile che solo visioni a lungo termine, rispettose dei ritmi biologici e dei tempi propri della natura, possano assicurare all’ambiente un futuro certo. L’esperienza sviluppata nella riserva di Città della Pieve rappresenta un modello di riferimento per la selvicoltura italiana.
Uno straordinario laboratorio a cielo aperto, a disposizione degli istituti di ricerca per la messa a punto di nuove tecniche di gestione forestale e l’implementazione di progetti di ecocertificazione a livello internazionale. Ma soprattutto a disposizione delle scuole per formare le nuove generazioni alla cultura del rispetto ambientale. E alla lungimiranza.
Un prodotto che incarna i valori più alti della naturalezza, bellezza, salubrità, come Listone Giordano non può che prendere vita in uno stabilimento immerso in un contesto paesaggistico unico. Un luogo di produzione pensato per integrarsi perfettamente con il territorio circostante.
Il rispetto per l’aria, la terra, le falde acquifere, il paesaggio sono caratteristiche che hanno influenzato le scelte sin dalla prime fase di progettazione, con un’attenzione particolare al risparmio energetico nonché al recupero e riciclo dei residui di produzione.
Per questo il sito produttivo Listone Giordano è stato tra i primi in Italia ad aver ottenuto la certificazione ISO 14001, la norma internazionale che dimostra l’impegno concreto nella riduzione al minimo dell’inquinamento e impatto ambientale dei processi industriali.
Un modello di riferimento che è stato presentato alla XIII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, come esempio di opificio autenticamente aderente ai valori del Made in Italy.
Seguici sui nostri canali per restare sempre aggiornato: